Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Castelfranco Veneto: le Discepole del Vangelo festeggiano 50 anni di fondazione
Domenica pomeriggio 4 dicembre la comunità delle Discepole del Vangelo ha vissuto un momento di condivisione con il vescovo di Treviso Tomasi e con tanti amici, nella ricorrenza dei 106 anni dalla morte di Charles de Foucauld, in preparazione al 50esimo di fondazione dell'istituto religioso delle Discepole. Partite da Villarazzo, le religiose sono oggi presenti con 13 diverse comunità in Italia, Francia, Albania e Algeria.
Una storia lunga 50 anni, da festeggiare, interrogare, rilanciare sul futuro. E' quella dell'istituto delle Discepole del Vangelo, nate a Villarazzo, ma ormai presenti con 13 diverse comunità in Italia, Francia, Albania, Algeria. Domenica scorsa l'anno ricordata durante l'appuntamento che ormai si rinnova di anno in anno, da 30 a questa parte, in occasione del 106° anniversario della morte di Charles de Foucauld. Il primo post pandemia che ha visto di nuovo riunirsi nella fraternità di via Poisolo a Castelfranco sacerdoti della nostra Diocesi e tanti amici che con le discepole hanno condiviso pezzi di strada.
"Il Giubileo è un tempo biblico di revisione - ha spiegato il vescovo Michele Tomasi, intervenendo all'incontro - in cui riflettere, ad esempio, sul tema della libertà, della liberazione: le relazioni di fraternità costruite sono state momenti liberanti, in cui i doni di ciascuno sono fioriti? Sono andate di pari passo con l'ospitalità e l'accoglienza? La carità degli uni verso gli altri ha permesso di vivere pienamente il dono della vocazione? il significato di questo cinquantesimo - ha ricordato - va oltre il gusto di farsi gli auguri; è guardare alla storia e cercare nelle Scritture ispirazione per dire come potrete essere nella Chiesa e quali passi compiere verso il futuro".
"All'inizio non è stato facile, abbiamo anche pensato che non capivamo nulla. Ma accompagnate dallo Spirito abbiamo avuto fiducia - ha ricordato sorella Nazarena Fantuz, cofondatrice insieme ad altre 7 suore dell'istituto religioso delle Discepole -. Ci siamo rese conto, nel nostro cammino, che è importante abituarci a contemplare le persone che incontriamo, che ci possono dire qualcosa. Perché più abbiamo incontrato persone, più abbiamo incontrato Charles de Foucault". Ha tracciato alcuni brevi note sull'esperienza a Spello, sull'arrivo a Villarazzo, sull'apertura della comunità di Arabba, di San Giovanni, di Vivers, di Algeri. "La spiritualità foucaldiana ci aiuta a vivere il Vangelo e la nostra vita religiosa nella Chiesa; qui, insieme a tante altre persone che hanno trovato in essa il cuore della vita cristiana, alimentiamo la speranza, la carità e il servizio ai fratelli e alle sorelle, in uno spirito di fraternità universale".
"Nell'esperienza semplice della vita di Nazareth, Gesù e Charles de Foucauld ci fanno capire che il nostro ordinario è ricco di valore, che è nell'ordinarietà della vita quotidiana che noi troviamo il significato del nostro vivere - ha spiegato sorella Antonella Fraccaro, responsabile generale delle Discepole -. Ringraziamo il Signore per averci donato il tempo ordinario della nostra vita come il tempo più prezioso che abbiamo per amare e per essere amati, per gioire e per rallegrare altri. Certo, tempo anche per soffrire, ma grazie a Dio, per essere consolati e per consolare". Di stile semplice, accoglienza fraterna e quotidiana hanno tratteggiato alcuni episodi anche Mariam Ouseini che per un paio di anni è stata accolta dalla fraternità, e Luigi Paciotti che da 18 anni accompagna l'esperienza a San Giuliano milanese.
Due i segni messi a terra per questo 50°: "Stiamo lavorando a un'esposizione permanente sulla spiritualità di de Foucauld, interattiva e multimediale, per vivere l'esperienza di lasciarsi interrogare nel quotidiano e leggere i segni della presenza di Dio nella storia - ha spiegato sorella Eliana Fregolent -. Il percorso immerge nelle vicende foucoldiane e permette di sperimentare l'importanza di costruire legami che generano vita (buona)".
Il secondo segno è la traduzione italiana dell'opera omnia degli scritti di Charles de Foucauld, in collaborazione con il Centro studi di spiritualità e l'Azione cattolica di Milano: un progetto di una cinquantina di volumi che saranno pubblicati in diversi anni.