Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Castelfranco, innovativo luogo d’aggregazione coinvolgerà gli anziani
Cambia volto l’area tra piazza Giorgione e via Romanina, dove insiste la galleria Morello: diventerà un luogo di aggregazione per le persone anziane la mattina e di incontro per le associazioni ed eventi durante la giornata. Si chiamerà “Spazio 31” ed è un vero e proprio esperimento di rigenerazione urbana partecipata a Castelfranco Veneto.
La proprietà del palazzo storico che si affaccia sulla piazza castellana è di fondazione Morello, ente di formazione musicale di rilevanza nazionale. Un luogo ricco di storia e carico di significati per la città: all’interno del compendio ha trovato casa, cinquant’anni fa, la prima sede del Cecat, il Centro per l’educazione e la cooperazione e l’assistenza tecnica, realtà protagonista della “rivoluzione culturale e produttiva” che ha interessato le campagne agricole di tre province venete.
Adesso, questo posto cambia nome, si chiamerà “Spazio 31”. All’interno di un progetto nato dalla cooperativa Castel Monte onlus, per la gestione del servizio domiciliare per anziani autosufficienti, è stato previsto anche l’impegno di creare un luogo di incontro e di aggregazione per le persone anziane. Si è deciso, quindi, di siglare una convenzione con la fondazione per la gestione degli spazi, attraverso un dialogo che ha visto protagonista fin da subito il presidente di Morello, Mirco Casteller, e il Comune di Castelfranco Veneto che attraverso l’assessorato di riferimento e gli uffici tecnici ha accompagnato e patrocinato l’avvio dell’iniziativa.
Per la riqualificazione, è stato coinvolto 593 Studio di architettura, che ha deciso di operare con il metodo della rigenerazione urbana condivisa. Non, dunque, progetti calati dall’alto, ma ridefinizione degli spazi in base alle persone e alle associazioni che ne godranno. La prima fase è già stata portata a termine, l’area è stata ripulita e rimessa in ordine. Le due stanze, cadute in disuso, sono state rese fruibili, e adesso inizieranno i lavori veri e propri, che prevedono la realizzazione anche di un orto urbano condiviso, nell’area della corte antistante.
“L’obiettivo è aprire quegli ambienti tutte le mattine, per renderli luogo di accoglienza e scambio per le persone anziane del Comune - spiega Giuseppe Possagnolo, presidente di Castel Monte -. Contestualmente, ci rivolgeremo anche alle associazioni e ai volontari che avranno il desiderio di condividere idee e progettualità. Il luogo è in pieno centro storico, vogliamo far rivivere l’area. Lo spazio è nato con l’obiettivo di fornire un ambiente accogliente e stimolante per le persone di Castelfranco, anziane ma non solo”.
“L’area di progetto occupa una posizione chiave, essendo situata al punto d’incontro tra via Romanina e piazza Giorgione - spiega Michele Sbrissa di 593 Studio -. Questa collocazione strategica favorisce la connessione e l’accessibilità da entrambi i lati urbani, conferendo al luogo un’importanza cruciale per lo sviluppo del progetto. Lo spazio si configurerà come ambiente inclusivo e solidale. Verrà organizzato intorno a un calendario di eventi aperto anche al Terzo settore e all’associazionismo di Castelfranco Veneto, per arricchire l’offerta di attività e servizi”.
Entrando nel dettaglio delle opere, che saranno realizzate con fondi di Castel Monte onlus, uniti a sponsor e attività pro bono dello staff di professionisti, nello spazio esterno saranno puliti e svuotati i tombini, sarà fatta manutenzione alla corte interna, rinnovato lo spazio verde al centro della galleria, tramite un progetto di orti urbani finanziato da Prodeco Pharma, azienda castellana nota per l’attenzione alla sostenibilità.
Primo a intervenire tra i partner è stato gruppo Visentin, con la messa in sicurezza dei luoghi e il ripristino degli spazi interni. Dallo scorso 4 maggio è stato aperto il cantiere per la prima sistemazione interna ed esterna della Galleria, hanno partecipato alle operazioni studenti e volontari di varie associazioni. Un ruolo centrale nel progetto culturale sta in capo agli istituti Filippin di Paderno del Grappa, che hanno creduto fin da subito nell’iniziativa.
I partner del progetto sono molti, tra i quali la Caritas castellana, il circolo fotografico El Paveion, Terra Aria, Fiab, Asile’s world lab, Marigraf, l’associazione Amici Brunello.