Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Castelfranco: la farmacista Francesca in Sud Sudan con il Cuamm
Francesca Favaro, farmacista originaria di Castelfranco e cooperante di Medici per l'Africa è partita per il Sud Sudan, uno dei paesi più fragili dell'Africa sub-sahariana dove lavorerà nell'ospedale di Rumbeck

Coraggio, determinazione e anche una profonda ricerca di senso, di autenticità, di sviluppo orientato al bene. Con questo bagaglio Francesca Favaro, originaria di Castelfranco, è partita martedi per il Sud Sudan, cooperante di Medici con l’Africa Cuamm: lavorerà come farmacista nell’ospedale di Rumbeck, per portare cure nel paese più giovane del mondo (si è formalmente costituito otto anni fa), e uno dei più fragili dell’Africa sub-sahariana.
“Lavoravo in una farmacia a Bassano del Grappa da diverso tempo - mi spiega mentre la raggiungo al telefonino di fatto quando sta per prendere il volo -. Amo la mia professione, ma sono anche alla ricerca di uno spazio dove mettermi in gioco in prima persona, contribuendo a costruire qualcosa di buono”. Trentaquattro anni, di Salvarosa, negli ultimi tre mesi Francesca ha deciso di dare una svolta decisiva alla sua vita: ha lasciato il lavoro ed è partita per la Tanzania, verso Iringa, dove ha passato un periodo come volontaria di un’organizzazione vicentina.
“Volevo capire se quella della cooperante era una opportunità che potesse fare per me. Lì ho conosciuto un nuovo mondo, fatto di italiani espatriati e di locali, che si impegnano per migliorare le condizioni di salute di chi ha bisogno. Proprio sul campo ho conosciuto i volontari di Medici con l’Africa Cuamm: sono stati subito accoglienti con me, quasi una famiglia. Per questo ho scelto di ripartire con loro”.
Mentre ancora è in Tanzania manda una mail rispondendo a una offerta di lavoro. Fa il colloquio, viene selezionata, e compra il biglietto per il Sud Sudan. “E’ uno dei Paesi più poveri dell’Africa, c’è da fare molto, nell’ospedale di Rumbeck, soprattutto nella prospettiva di strutturare un sistema sanitario sostenibile per loro, insieme a loro. La Tanzania mi ha rassicurato, ora in Sud Sudan sono pronta ad affrontare nuove sfide, contando sull’incontro con persone capaci e motivate: sarà questo a fare la differenza. So che potrò esprimermi al meglio, sia dal punto di vista professionale che umano. Dovrò gestire la farmacia di un ospedale, è una grossa responsabilità. Un po’ mi intimorisce, ma è il tipo di impegno che stavo cercando”. L’ospedale di Rumbeck, con i suoi 76 posti letto, è il punto di riferimento per una popolazione di mezzo milione di persone, in particolare per la salute di donne e bambini, fronte di intervento principale di Medici con l’Africa. Nell’ultimo anno l’organizzazione ha garantito in questo ospedale quasi 60.000 visite ambulatoriali, 1.600 parti e oltre 11.000 vaccinazioni.
“Conoscevo il Cuamm dai tempi dll’università. Di loro mi hanno convinto i riferimenti valoriali, l’autenticità dell’esperienza e anche la marcata scelta di lavorare per lo sviluppo delle popolazioni d’Africa e non solo per portare degli aiuti che potrebbero non renderli mai veramente liberi”.
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 2.200 operatori sia europei che africani.