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Castelfranco, il nuovo conservatorio è una vera e propria cittadella

E' della scorsa settimana la notizia che il Ministero ha approvato il progetto per realizzare la nuova sede della prestigiosa scuola. Il finanziamento di 10 milioni servirà per restaurare il complesso tra San Giacomo, chiostro dei Serviti, palazzo del Riccati e palazzo Preti

Una vera e propria cittadella universitaria per il conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco. E’ della scorsa settimana la notizia che il Ministero ha approvato il progetto presentato a febbraio 2019 per realizzare una nuova sede della prestigiosa scuola che conta ormai oltre 400 studenti e circa 80 docenti in organico.

Il finanziamento concesso, 10 milioni di euro, servirà per restaurare l’intero complesso tra San Giacomo, chiostro dei Serviti, palazzo del Riccati e palazzo Preti. Tempi stimati per il completamento dell’opera: 5 anni. “E’ la positiva conclusione di un iter cominciato nel 2017 - ha dichiarato il direttore del Conservatorio Stefano Canazza alla conferenza stampa in cui è stata annunciata l’importante novità -; la città di Castelfranco, raggiungendo questo importante traguardo, confermerà una grande istituzione culturale internazionale”.

Il progetto prevede dunque la realizzazione di una moderna università della musica per accogliere studenti italiani e stranieri, continuare l’attività didattica, di produzione e ricerca. Inoltre, si auspica, potrà rappresentare un volàno economico per il territorio non solo comunale. “E’ un risultato che attendavamo ma che non era affatto scontato - ha sottolineato il presidente Nicola Claudio -; di questo dobbiamo ringraziare un gran numero di persone che hanno contribuito a vario titolo per il successo della proposta”.

Il finanziamento, infatti, si qualifica come una vittoria del sistema Conservatorio Città: il primo avrà una nuova sede all’avanguardia e sarà sgravato dal pesante canone di affitto che attualmente versa per essere ospitato in villa Barbarella (114 mila euro annui), la seconda qualificherà una importante area urbana del centro storico, tra l’altro vicinissima a villa Bolasco di proprietà dell’Università di Padova. “Il merito dell’amministrazione - ha spiegato il sindaco Stefano Marcon - è stato quello di aver creduto nella «vision» di lungo respiro del conservatorio, deliberando 300 mila euro per il progetto definitivo dell’interno complesso e affidando il compito allo studio Sinergo di Maerne di Martellago”.

L’intervento complessivo si sviluppa su una superficie di circa 3700 metri quadrati su 3 livelli e interessa i tre edifici compresi tra le vie Riccati, san Giacomo e il canale Musonello. Le funzioni didattiche saranno organizzate all’interno dell’ex Maffioli e del chiostro, per i quali si prevede la riqualificazione acustica, sismica, energetica, mentre nella chiesa sarà realizzato un auditorium, con adeguamento delle strutture di copertura e della torre campanaria. Dalla zona dei laboratori, aule, spazi di musica, biblioteca, lungo via Riccati sarà realizzata una hall vetrata che darà accesso al quarto immobile, la palazzina Preti. Qui, in un secondo tempo, verranno trasferite sia la direzione che gli uffici amministrativi. In corrispondenza di una corte che separa il chiostro dei Serviti dalla confinante palazzina ex Pavan è realizzato il secondo accesso da via San Giacomo. Esso darà accesso alla corte retrostante al compendio. Questo spazio, affacciato sul torrente Avenale diventerà a sua volta una piazza pavimentata.

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