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Castelfranco: i trent'anni del Cfp Lepido Rocco

Importante meeting sabato 17 dicembre al Centro Bordignon in cui vengono presentati da ex alunni i cambiamenti della scuola, dai docenti il senso e le sfide dell’insegnamento in un cfp, dal preside dell’istituto salesiano di Venezia Arduino Salatin le prospettive di sviluppo della formazione professionale in Veneto.

Festeggia 30 a servizio dei giovani il centro di formazione professionale Lepido Rocco di Castelfranco Veneto. E lo fa con un importante meeting in calendario la mattina di sabato 17 dicembre al Centro Bordignon in cui vengono presentati da ex alunni i cambiamenti della scuola, dai docenti il senso e le sfide dell’insegnamento in un cfp, dal preside dell’istituto salesiano di Venezia Arduino Salatin le prospettive di sviluppo della formazione professionale in Veneto.
Luogo di formazione e di opportunità per l’inserimento lavorativo, ma – prima ancora – di crescita e di contrasto alla dispersione scolastica, il Lepido Rocco traccia dunque un bilancio sulla sua presenza nel territorio castellano al passo con i tempi, fatta di impegno e di determinazione per continuare a garantire ai ragazzi un percorso scolastico breve dopo le scuole medie con la prospettiva di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e per acquisire le competenze professionali richieste oggi dai contesti aziendali.
“Proprio in questo periodo – sottolinea la referente del centro castellano Marzia Litleton - 120 aziende stanno ospitando gli studenti per un’esperienza di tirocinio formativo”.
Attivo dal 1987, e in via Brenta dal 2007, il Cfp accoglie oggi oltre 200 alunni nei tre indirizzi di formazione per ottenere la qualifica professionale: operatore tecnico delle vendite; addetto alla segreteria; acconciatore. Oltre alle competenze culturali di base, durante gli anni di scuola i docenti cercano di far maturare negli studenti la consapevolezza delle necessarie competenze trasversali, ponendo attenzione alla crescita tout court della persona: il rispetto delle regole, dei ruoli, dei compiti assegnati, la puntualità, l’onestà per permettergli la buona riuscita di stage ed inserimento lavorativi. I dati del Cfp dicono che circa il 70% dei ragazzi sono confermati nelle aziende in cui svolgono i loro tirocini. Quel che è certo è che, complice anche la crisi, i numeri degli adolescenti che si iscrivono al Cfp sono in aumento, anche perché molte famiglie hanno dovuto rivedere le esigenze formative in una logica di “razionalizzazione”: minor costo maggior risultato.
“Nello stesso giorno del convegno – racconta ancora Litleton - 50 studenti del nostro centro faranno servizio di volontariato al tradizionale pranzo di Natale in casa di riposo a Castelfranco”. Sono molto orgogliosi di queste opportunità trasversali di formazione. (Francesca Gagno)

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