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Biancade, un libro dedicato al "pioniere del mobile"

Ivan o Sartor racconta Angelo Lucatello. Più che una biografia. Il racconto di una storia (fortunata) di un gruppo di aziende, del loro capostipite, della sua famiglia, ma anche dello sviluppo di un’area, quella di Biancade, che negli anni ’60-’70 conobbe una grande crescita industriale.

Più che una biografia. Il racconto di una storia (fortunata) di un gruppo di aziende, del loro capostipite, della sua famiglia, ma anche dello sviluppo di un’area, quella di Biancade, che negli anni ’60-’70 conobbe una grande crescita industriale, legata al boom economico e in particolare al settore del mobile. Che nella piccola frazione di Biancade, in territorio di Roncade, costituì un vero e proprio distretto industriale.
“Angelo Lucatello. Umanità e ingegno di un imprenditore veneto”, volume curato dallo storico Ivano Sartor per volontà di Luciano Lucatello nella ricorrenza dei 70 anni di inizio attività, pubblicato a maggio 2017 da Piazza Editore, è un libro che si legge piacevolmente, grazie anche ad un ampio corredo fotografico. “Nell’avventura umana del commendator Angelo Lucatello (1912-1995), imprenditore impegnato in varie attività sociali ed altruistiche – racconta l’autore – si compendia la vicenda della piccola e media impresa italiana del Nord del Paese: dalla ferma e fantasiosa volontà di ricostruzione del dopoguerra, allo sviluppo artigianale, alla crescita verso la dimensione industriale tra gli anni ’60 e ’70, fino alle crisi di settore degli anni ’80 e ’90, superate poi da chi ha avuto capacità di innovazione di prodotto e d’apertura ai mercati internazionali. Il tutto con un forte radicamento alla comunità locale, traendo forza dalle proprie origini e dai valori umani ed etici trasmessi dalla famiglia”.
Figlio di Pietro Lucatello e di Antonia Simeon, Angelo Lucatello nasce a Biancade il 9 maggio 1912, quarto di sette fratelli. Fin da bambino dimostra grande capacità manuale, unita ad una fervida creatività, dimostrata nel saper trasformare dei semplici pezzi di legno in piccoli giocattoli. Determinante nella sua formazione fu la figura della madre, che impresse nei figli un’indelebile impronta religiosa. Dopo il periodo di leva nell’Aeronautica, Angelo fu richiamato in servizio attivo nel ‘36, in occasione della guerra d’Africa, e poi nel ‘39 per la seconda guerra mondiale. Nel periodo pre e postbellico, il giovane Angelo fu avviato al lavoro, in vari ambiti, ma è come se vi fosse in lui un richiamo forte ad intraprendere nel settore della falegnameria, come i suoi lontani avi, che fin dal Settecento, per decenni, furono a Biancade artigiani falegnami con bottega propria. “La storia della famiglia – scrive Sartor – dimostra che la vicenda personale di Angelo Lucatello come imprenditore non viene dal nulla, né da un generico volontarismo di tipo individuale, bensì si inquadra in un vissuto di lunga gittata. Allo stesso modo, Angelo Lucatello eredita dai suoi avi una partecipazione dinamica alla vita collettiva del paese, alle sue attività e nelle istituzioni parrocchiali”.
Oltre ad essere ricordato, infatti, per i suoi eccellenti risultati in ambito imprenditoriale (negli anni ’80, al massimo del suo sviluppo, il gruppo Lucatello spa di Biancade dava lavoro a centinaia di persone ed era formato dalle aziende Angelo Lucatello Arredamenti che produceva mobili in legno, Dual che utilizzava materiali più moderni ed economici quali il pvc, e dalla Società Vetraria Biancadese), il cavalier Lucatello è conosciuto anche per aver contribuito in modo significativo alla vita civile e sociale della comunità locale, dalla parrocchia, al Comune, fino alla promozione dello sport di base. Il volume di Sartor è strutturato in capitoli, che sono al contempo storia di una famiglia ma anche analisi socio-economica di un’intera area.
Unitosi in matrimonio nel 1946 con Dina Paro, dalla quale ebbe sette figli (Francesco, Carlo, Luciano, Pietro, Emanuela, Renato, Andrea), della storia del cav. Lucatello rimangono impresse le grandi doti di capitano d’impresa, che partendo dal nulla seppe trasformare una piccola fabbrichetta di camere da letto in un grande gruppo industriale, aperto al mondo e al nuovo che avanzava. Per certi versi, leggendo le belle pagine di Sartor, si prova uno struggente senso di nostalgia per quei tempi andati e per persone della caratura di Angelo Lucatello, che oggi sembrano tanto lontani.

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