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Autismo, a Castione di Loria un progetto "con le ali"

Durante la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, lo scorso 2 aprile, è stato inaugurato il nuovo centro “La Farfalla” della cooperativa sociale Agorà. Si tratta di un bed and breakfast sociale per i dieci giovani adulti che già frequentano il centro diurno Casa Gialla, e aiuterà queste persone con autismo a creare un proprio percorso di vita e di autonomia.

Durante la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, lo scorso 2 aprile, è stato inaugurato il nuovo centro “La Farfalla” della cooperativa sociale Agorà, a Castione di Loria.

Si tratta di un bed and breakfast sociale per i dieci giovani adulti che già frequentano il centro diurno Casa Gialla, e aiuterà queste persone con autismo a creare un proprio percorso di vita e di autonomia. Un progetto di residenzialità prolungata, per dare sollievo alle famiglie, favorirne il distacco e la possibilità di intraprendere la strada verso l’indipendenza.

Il b&b, con un percorso di turismo sociale, si rivolgerà anche alle famiglie di altri ragazzi con autismo, che potranno trovare un ambiente adatto al loro figlio. I giovani di Casa Gialla in questo caso potranno occuparsi della gestione, imparando un nuovo mestiere oltre a quelli già incentivati dagli altri laboratori previsti dalla struttura, una “palestra di vita” insomma, per promuovere un quotidiano quanto più possibile “normale”.

La farfalla. Il simbolo della farfalla non è stato scelto a caso come metafora dell’autismo, infatti questo insetto dai mille colori, come spiegano dalla cooperativa, “quando nasce è molto diverso da come sarà da adulto, utilizza le ali per volare, ma anche per comunicare con le altre farfalle”.

Casa Gialla nasce nel 2009 dall’esigenza di creare un percorso per le persone con autismo una volta diventate adulte, quando viene a mancare la rete di supporto creata all’interno degli istituti scolastici, per dare loro un futuro.

Voluta dal presidente della cooperativa Agorà Franco Bizzotto, che ha iniziato a occuparsi di autismo molti anni fa, come insegnante di sostegno, e che una volta che i suoi studenti sono cresciuti, ha deciso di continuare a fare qualcosa per loro, oggi la cooperativa è finanziata dai Bambini delle Fate e da tanti imprenditori che “con generosità e sensibilità ci permettono di avverare i nostri sogni”.

L’orto. La sede della cooperativa è immersa nella campagna di Loria. Casa Gialla e il nuovo edificio La Farfalla sono circondate da dieci ettari di terreno dove sono stati realizzati un orto sinergico e tre serre in cui si coltivano ortaggi di stagione. Sono stati piantati trecento alberi da frutto e un piccolo vigneto. Il tutto rigorosamente biologico. Ci sono anche diversi animali: galline, caprette, conigli, oche, un asinello e un pony.

I ragazzi si prendono cura di tutto, con l’aiuto degli operatori e di un giardiniere. Danno da mangiare agli animali, potano piante e coltivano.

A supporto dei giovani, che oggi hanno dai 18 ai 30 anni, ci sono cinque operatori socio sanitari, una educatrice e una psicologa, coordinatrice del progetto. Ogni giorno sono organizzati diversi laboratori, anche grazie all’ausilio di qualche volontario, come quello di traforo e falegnameria e quello di ceramica.

La sfida dell’autonomia. “Il nostro lavoro principale – ha spiegato la psicologa Giulia Causa – è quello sulle autonomie, in modo tale che i ragazzi imparino a fare delle cose per essere più indipendenti possibile. Ci sono questi progetti sollievo in cui i ragazzi, a settimane alterne si fermano a dormire, per dare loro modo di vivere, con i loro coetanei e con giovani operatori, una vita «normale». Usciamo, andiamo al bar, al cinema, a giocare a bowling ecc. Il concetto che portiamo avanti è che questi ragazzi non debbano restare rinchiusi in casa, ma debbano fare la loro vita in mezzo alle altre persone. Si tratta solo di trovare con loro il modo migliore per stare nel mondo con le difficoltà che hanno. Abbiamo molti progetti di inclusione sociale: lavoriamo con i ragazzi degli istituti superiori e con i bambini della scuola per l’infanzia di Castione; gestiamo una pista di pattinaggio a Castelfranco, sotto Natale. I ragazzi ci vanno sia a pattinare sia a dare una mano, e lì c’è anche il mercatino con i nostri lavori: promuoviamo i nostri prodotti e il nostro operato grazie a diversi mercatini sul territorio, sempre per favorire l’integrazione dei ragazzi. Passiamo i pomeriggi d’estate al centro sportivo, naturalmente aperto al pubblico, La Maggiolina”.

Lanzarin: un progetto modello. Al taglio del nastro sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin, diversi sindaci del territorio e una rappresentanza dell’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana.

L’assessore Lanzarin ha fatto il punto sulla situazione in Veneto e ha definito il progetto “un modello, per il modo nuovo che ha di interpretare la disabilità, iniziando percorsi di autonomia, di sgancio dalle famiglie, di vita indipendente e di lavoro che mette al centro la persona. Per questo motivo lo terremo presente in tutto il Veneto”.

Ha concluso la cerimonia la mamma di Alberto, uno dei ragazzi di Casa Gialla, a nome di tutte le famiglie che hanno ringraziato per questo nuovo progetto: “I nostri ragazzi qui da bambini sono diventati uomini. E’ scontato che un genitore faccia di tutto per un figlio, tanto più se fragile; è molto meno scontato vedere le grandi cose che stanno facendo altre persone per i nostri figli”.

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