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Silea comunità inclusiva: due cohousing e un villaggio solidale

Silea accoglie due progetti innovativi sul fronte dell’inclusione e della fragilità: due cohousing, dove abiteranno 9 persone, e il villaggio solidale “Terre di vita”, che sorgerà a Sant’Elena, in cui saranno avviati percorsi di agricoltura sociale. Progetti ambiziosi, frutto di accordi pubblico-privati

Silea accoglie due progetti innovativi sul fronte dell’inclusione e della fragilità: due cohousing, dove abiteranno 9 persone, e il villaggio solidale “Terre di vita”, che sorgerà a Sant’Elena, in cui saranno avviati percorsi di agricoltura sociale. Progetti ambiziosi, frutto di accordi pubblico-privati, in cui i protagonisti sono: il Comune di Silea, l’Ulss 2 Marca trevigiana, due famiglie che hanno messo a disposizione le loro proprietà, mentre la gestione complessiva dell’iniziativa è affidata ad Auser Polaris (associazione che già da anni, in convenzione con il Comune, gestisce gli spazi del parco dei Moreri di Silea) e la cooperativa sociale Picos.

“In questi primi anni di attività al parco dei Moreri, dal 2021 - ha introdotto il tema Manuela Beni, presidente di Auser Polaris -, abbiamo coltivato azioni centrate inizialmente sulla disabilità, che poi si sono aperte a tante iniziative di coprogettazione sociale, sui temi più diversi, dalla solitudine, alla dipendenza, alla malattia. Al parco abbiamo coltivato il nostro primo seme, quello dell’inclusione, cercando di coinvolgere nella rete tutte le realtà territoriali: le Istituzioni, le associazioni sportive, il volontariato, le aziende e gli imprenditori locali, prendendoci cura di tante necessità. Oggi, con le due nuove esperienze di cohousing e la nascita del villaggio solidale, piantiamo il secondo seme: quello dell’agricoltura sociale, che ci porta ad allargare gli spazi comunitari di inclusione e solidarietà, fondamentali per l’implementazione di un benessere vero e duraturo delle persone con fragilità, attraverso un atteggiamento costante di ascolto, accoglienza e cura dei loro bisogni”.

Francesca Baldasso, presidente della cooperativa sociale Picos, braccio operativo del Coordinamento provinciale associazioni per le disabilità di Treviso, oltre alla importante valenza sociale del progetto, ne ha sottolineato la sostenibilità economica.

L’Amministrazione comunale di Silea crede nella via dell’inclusione. “Nel tempo sono cambiati i bisogni sociali e le domande delle persone - hanno detto la sindaca Rossella Cendron e l’assessore alle Politiche sociali, Francesco Biasin - di conseguenza dobbiamo cambiare anche le risposte. Un grazie di cuore a tutti gli attori di questo progetto di inclusività diffusa, a cominciare dai privati che si sono messi a disposizione”.

I due cohousing sociali (un appartamento a Silea per 4 donne con disabilità, più una persona anziana malata, che sarà aperto 7 giorni a settimana, più un appartamento, a Sant’Elena di Silea, per 4 giovani, che funzionerà dal lunedì al venerdì) rappresentano una proposta di residenzialità innovativa, che si propone come elemento di garanzia dei diritti e della qualità di vita, nel rispetto dei desideri, delle ambizioni, dei bisogni del singolo. In entrambe le strutture, l’attività inizierà nel 2025.

Il villaggio solidale “Terre di vita” rientra nella programmazione della Conferenza dei sindaci rispetto all’Ambito territoriale sociale Ats 9, sarà gestito dal Comune di Silea, quale Ente pubblico capofila, con il compito di co-progettare e co-gestire con gli enti del terzo settore individuati e coinvolti. Una sfida che vede protagonisti pubblico e privato, quest’ultimo organizzato in rete aperta, coordinata da Auser Polaris con il supporto di Picos. In particolare, “Terre di vita” presuppone l’avvio di quattro progettualità: la realizzazione di un parco aperto (partendo dall’esperienza già avviata ai Moreri di Silea) con un approccio intergenerazionale e multiproblematico; l’avvio di un percorso di agricoltura sociale; la realizzazione dei due cohousing per giovani adulti; la costituzione di un centro polivalente, con un polo operativo a supporto del villaggio, che comprenda un centro amministrativo-contabile, la bottega solidale Terre di vita, per la promozione e la vendita dei prodotti ortofrutticoli e dei manufatti artigianali realizzati dalle persone con fragilità, e un centro di formazione per le attività degli enti del terzo settore. Il fabbricato, modulare, ha un costo previsto di 650 mila euro.

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