La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
Incontro a Castelfranco: scuole dell’infanzia, patrimonio di tutti
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. E’ il messaggio chiaro, uscito dall’incontro pubblico della scorsa settimana, organizzato dal coordinamento delle sette scuole dell’infanzia paritarie di Castelfranco, in collaborazione con la Fism di Treviso. Una realtà significativa, che accoglie 730 bambini tra nido integrato, primavera e la maggior parte nei tre anni dell’infanzia, occupa 96 persone tra dipendenti e collaboratori, coinvolge in modo costante una ventina di volontari e ha all’attivo di bilancio 2 milioni e 228 mila euro. Alle 7 scuole “materne” si deve, poi, aggiungere la paritaria Santa Maria della Pieve, con la sua primaria e secondaria di primo grado, che conta oggi oltre 170 alunni, e circa una ventina di lavoratori. “Il servizio delle scuole del coordinamento è rivolto ad un numero significativo di bambini - ha spiegato Renzo Guidolin introducendo la serata -. Su 1068 iscritti per la fascia 0-5 in comune di Castelfranco, 729 sono nelle paritarie. C’è da chiedersi, a fronte di questa consapevolezza, quale è l’approccio delle comunità parrocchiali verso un servizio tanto prezioso. Di sicuro - ha sottolineato Guidolin - la sinergia e la collaborazione sono già una risposta concreta al valore riconosciuto alle nostre scuole”.
Alla serata, moderata da don Andrea Guidone, parroco di Sant’Andrea e Treville oltre che referente per il coordinamento, sono intervenuti don Federico Testa, direttore ufficio diocesano per l’Educazione, la Scuola e l’Università, Silvia Gazzola, pedagogista, Francis Contessotto, coordinatore pedagogico Fism Treviso e Simonetta Rubinato, presidente Fism Treviso.
“Le nostre scuole sono il volto della Chiesa che le famiglie incontrano nel periodo di vita dell’infanzia dei propri figli - ha riflettuto don Federico -. Qui vedono all’opera uno stile di Chiesa che si fa accogliente, capace di ascolto, attento alle sfide educative di oggi, collaborativo tra tutti coloro che sono coinvolti nella crescita dei bambini”.
“Ogni percorso di crescita è relazionale, e quello all’interno delle paritarie dell’infanzia è in alleanza educativa tra soggetti diversi - ha sottolineato Gazzola -. Qui si accompagnano i bambini, e i loro genitori, con umiltà e rispetto, andando «lentamente»”.
Anche alla luce di tutto questo, “se la scuola si impoverisce la comunità si impoverisce”, ha ribadito Contessotto. La scuola è un servizio (e non una forma di supplenza) fatto ai bambini, e alle loro famiglie, dagli insegnanti. La parrocchia fa parte di questo meccanismo virtuoso in modo importante, e anche la comunità civile, che con il suo contributo non è “generosa” ma “riconosce il valore e il ruolo delle scuole dell’infanzia dentro al quale ciascuno gioca la sua responsabilità”. “Mettendo al centro i più piccoli e il loro bisogni, richiede che sia garantita la parità dei diritti di tutti - ha concluso Rubinato -. Del resto, l’impegno e gli investimenti sull’infanzia sono significativi per prevenire tante forme di disagio”.