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Silea e don Luciano, reciproco “grazie”

Dopo quasi 11 anni di servizio nella Collaborazione pastorale di Silea (che riunisce le parrocchie di Silea, Sant’Elena e Cendon) domenica scorsa, 26 novembre, don Luciano Traverso ha salutato e ringraziato la sua comunità, prima di trasferirsi a Galliera Veneta. Il saluto è stato in chiesa a Silea, durante la messa delle 10.30. E’ stata una cerimonia pulita e semplice, animata da organo e canti, che ha fatto comunque trasparire quanto quella comunità abbia voluto bene al suo pastore

Dopo quasi 11 anni di servizio nella Collaborazione pastorale di Silea (che riunisce le parrocchie di Silea, Sant’Elena e Cendon) domenica scorsa, 26 novembre, don Luciano Traverso ha salutato e ringraziato la sua comunità, prima di trasferirsi a Galliera Veneta. Il saluto è stato in chiesa a Silea, durante la messa delle 10.30. E’ stata una cerimonia pulita e semplice, animata da organo e canti, che ha fatto comunque trasparire quanto quella comunità abbia voluto bene al suo pastore.

Della figura del pastore e delle pecore, parlava anche la Parola della domenica dedicata a Cristo Re, che chiude l’anno liturgico. “Nella prima lettura del profeta Ezechiele - ha spiegato don Luciano durante l’omelia - si dice che il pastore, il lavoratore più umile e povero, passa in rassegna il suo gregge e lo raduna, così il Signore farà con il suo popolo, agendo con giustizia. Che non è la giustizia degli uomini, ma è la giustizia di Dio, la nostra vera guida e il nostro autentico pastore”.

Il Vangelo, faceva invece un affresco del giudizio universale. “Anche in questo caso, la salvezza per noi arriverà con stupore, non sappiamo ciò che Dio deciderà per noi alla fine dei tempi. Ma voi ricordate sempre che è Dio a salvarci, l’unico vero pastore è lui”.

Una rappresentante del Consiglio della Collaborazione, alla fine della celebrazione, ha ringraziato don Luciano a nome della comunità: “I tempi erano maturi, sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma è comunque per noi un dispiacere lasciare andare la nostra guida, colui che ci ha insegnato a «cambiare rotta». In questi anni, specie all’inizio, noi abbiamo fatto fatica a comprendere che la comunità è unica, come ci ha insegnato don Luciano, le tre parrocchie sono come tre sorelle, sempre unite, come una famiglia. Grazie al nostro parroco che ci ha aiutato a cambiare, ci ha insegnato la centralità del ruolo dei laici, ci ha trasmesso con fervore la Parola di Dio. Con lui abbiamo realizzato parecchi restauri delle opere parrocchiali, con il gusto del bello. Ora continuiamo a sostenerci nella preghiera vicendevole”.

Don Luciano ha risposto a sua volta: “In questi anni io ho ricevuto molto dalla comunità e di sicuro sono cambiato, un grazie va a tutti, indistintamente. Molto bella per me è stata l’esperienza di fraternità con don Alessandro e don Otello. Vi raccomando di continuare a prendere le cose con impegno, ma anche con la giusta dose di leggerezza e di ironia. L’unico rammarico, per me, è di non aver avuto il tempo materiale per passare in tutte le case a salutare anziani e ammalati, ai quali chiedo di portare il mio saluto. Infine, ricordatevi dei poveri, sempre”.

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