sabato, 23 novembre 2024
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Arcade: la "sposina del Piave" ha compiuto 90 anni

Così è conosciuta la chiesa ricostruita dopo la Grande Guerra. Le celebrazioni per l'anniversario sono state molto partecipate dalla comunità, segno evidente del bisogno di memoria e rigenerazione

“La comunità cristiana di Arcade è costituita di pietre vive, che hanno saputo, dalle grandi ferite della prima guerra mondiale, trarre la forza per realizzare una bellissima chiesa e dare vita così a un futuro riconciliato, segno di Pasqua permanente”.
Così mons. Fabio Franchetto, cancelliere vescovile, ha sintetizzato la gioia degli arcadesi nel 90° anniversario della consacrazione della chiesa arcipretale, definita fin da subito “la sposina del Piave”, per l’eleganza della sua linea architettonica.

L’eucaristia è stata concelebrata con il parroco don Mario Marostica e con padre Daniel, missionario della Consolata, in comunione spirituale con i tanti sacerdoti ex parroci che hanno servito la parrocchia nel tempo: da don Guido Tognana a don Luigi Giacometti, da don Diego Semenzin a don Corrado Cazzin, da don Giovanni Kirschner a don Giuseppe Danieli, assieme a don Francesco Filiputti e don Stefano Moino. Il rito ha condensato ed evidenziato il cammino della Chiesa particolare nel tempo, sempre volto ad arricchire e valorizzare la crescita spirituale delle persone.

Tre gli atteggiamenti desunti dal celebrante come distillato della Parola di Dio domenicale: perdono-perdonare, memoria costante dell’essere perdonati da Dio, formazione permanente al perdono che è apprendimento necessario anche nell’oggi emergenziale.
La celebrazione del 90° è stata preceduta da un triduo di preghiera e da due serate culturali, l’una incentrata sulla rievocazione storico-esperienziale della demolizione ricostruzione della chiesa parrocchiale da parte del parroco di allora, don Guido Tognana e della popolazione arcadese tutta, presentata dal circolo culturale “G. Corazzin” che ha messo in scena la trasposizione dei fatti di allora; l’altra, proposta dal gruppo Ana di Arcade, attraverso un racconto musicale interpretato dall’ottetto vocale dell’Ana di Treviso che ha eseguito le canzoni simbolo del periodo bellico e una lettura-meditazione di brani epistolari e testimonianze di soldati al fronte, recanti gli stati d’animo, le emozioni i drammi della Grande guerra.

Struggente il ricordo dei soldati caduti per la Patria e di quelli tornati vivi dai campi di battaglia, tra cui i compaesani Luigi Pagotto e don Cesare Baldasso, salesiano, “ragazzo del ‘99”.
Le celebrazioni sono state molto partecipate dalla comunità, segno evidente del bisogno di memoria e rigenerazione che sta emergendo in questo periodo difficile che chiede la riscoperta dei vincoli e valori che permangono.

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