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A Vedelago con il coro Mani bianche il “miracolo” della musica che include

Ispirandosi al programma di educazione speciale del sistema nazionale delle orchestre e dei cori giovanili ideato dal maestro José Antonio Abreu sul finire degli anni ‘70, in Venezuela, che mirava a integrare nella società delle persone che venivano considerate marginali, i cosiddetti “casi difficili”, il coro Mani bianche del Veneto si propone di accogliere e integrare persone con disabilità

La potenza della musica e dell’inclusione reale. E’ l’esperienza concreta del coro Mani bianche dell’istituto comprensivo di Vedelago, che continua a realizzare spettacoli e concerti, raccogliendo molte soddisfazioni. Nel prossimo, il 20 aprile, alla chiesa di San Francesco a Treviso, vedrà il debutto anche della “sezione” adulti, composto da genitori e insegnanti.

“Hanno voluto anche loro mettersi in gioco e affiancarsi ai ragazzi - racconta la direttrice, l’insegnante Chiara Cattapan -, per condividere il messaggio importante che il coro porta avanti ormai da quasi 10 anni: quello dell’inclusione per tutti”. Ispirandosi al programma di educazione speciale del sistema nazionale delle orchestre e dei cori giovanili ideato dal maestro José Antonio Abreu sul finire degli anni ‘70, in Venezuela, che mirava a integrare nella società delle persone che venivano considerate marginali, i cosiddetti “casi difficili”, il coro Mani bianche del Veneto si propone di accogliere e integrare persone con disabilità. Canta con i guanti, bianchi, usando le mani e le braccia proprio per cantare, tracciando movimenti in sincrono. “L’espressione delle mani non deve considerarsi inferiore o surrogata rispetto a quella vocale - spiega Chiara Cattapan -: se esiste una vera e propria lingua dei segni, allora esiste anche un canto dei segni”. Attualmente conta circa 65 ragazzi, il 10 per cento circa con disabilità, provenienti non più solo da Vedelago, ma ormai anche da altre zone della Pedemontana, del Montebellunese, e verso Treviso. Un coro integrato, insomma, di bambini e adolescenti normodotati e bambini e ragazzi con varie disabilità, di udito, di linguaggio, di apprendimento, di movimento, che interpretano la musica attraverso la voce e la gestualità, cantando con le mani calzate da guantini bianchi, coreografando la Lingua dei Segni con una espressività musicale.

“Alcuni hanno proseguito anche dopo le scuole medie, il gruppo degli ex alunni è numeroso; questa esperienza di inclusione e di musica è potente”.

Il coro ha stretto importanti collaborazioni, con lo Steffani ad esempio, ma anche con altre realtà locali e nazionali; è stato segnalato al Ministero dall’Ufficio scolastico tra i progetti significativi della Regione in ambito musicale, ha partecipato al Gef - The world festival of creativity in schools, a Sanremo conquistando il primo premio, si è esibito in numerose occasioni pubbliche e sempre con grande riconoscimento da parte del pubblico.

Per chi desidera informazioni o partecipare sono attivi i canali Youtube e la pagina Facebook, oltre alla mail coromanibianchedelveneto@gmail.com. (Francesca Gagno)

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