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A Treville l'Unitalsi Treviso celebra una gioiosa Festa dell'amicizia

E' stata celebrata domenica scorsa a Treville la Festa dell'amicizia che ha visto l’Unitalsi Treviso riunirsi, insieme a tutti i volontari e malati che il mese scorso hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes, prima nell'eucaristia, poi in un gioioso pranzo.

Energia pura, e contagiosa, quella che aleggiava domenica scorsa alla Festa dell’amicizia, che ha visto l’Unitalsi Treviso riunirsi a Treville insieme a tutti i volontari e malati che il mese scorso hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes. Una grande festa iniziata con l’eucaristia, presieduta da don Antonio Guidolin, assistente ecclesiastico Unitalsi Treviso, e animata dai tradizionali canti di Lourdes. Per poi ritrovarsi tutti e 360 negli spazi della sagra della Madonna del Rosario per pranzare insieme. E cantare a squarciagola la gioia dell’amicizia, che a un tratto si è materializzata nei versi di un classico della canzone italiana, “Perdere l’amore”, in cui si sono cimentati, muniti di microfono, alcuni malati assistiti dai volontari, coinvolgendo e commuovendo l’intera platea di conviviali.  “La Festa dell’amicizia è un’occasione molto bella per riscoprire che ciò che ci lega è qualcosa di molto semplice e può essere quasi raffigurato dal saluto ‘ciao’ – spiega don Antonio Guidolin –. Il ‘ciao’ è il saluto tra amici, ma nella lingua veneta significa anche ‘schiavo’, ‘servo vostro’. Quindi è una festa di amicizia, ma anche una festa che aiuta le persone a scoprire quanto è bello essere a servizio gli uni degli altri”. Un servizio che si identifica attraverso due parole chiave: amicizia, appunto,  e tenerezza. “Non ci deve essere nessun ostacolo con le persone che si hanno davanti – afferma la presidente regionale Renata Stevan  –. Lo ha ricordato anche il nostro assistente ecclesiastico nazionale mons. Luigi Bressan, che non bisogna vergognarsi di fare una carezza a un’altra persona”. Eppure quest’anno hanno scarseggiato i volontari, mancavano braccia sufficienti a spingere le carrozzine. “Per fortuna un numeroso gruppo di giovani ci ha aiutato – dichiara il presidente della sottosezione di Treviso Antonio Montemitro –. L’Unitalsi ha più di cento anni di vita, ha dato molto conforto, ha fatto crescere tante persone nella carità, nella solidarietà verso il prossimo. Ora, come tutte le associazioni, vive un momento di crisi. Se l’Unitalsi non viene alimentata dalla presenza ciascuno di noi, potrebbe chiudere”. Un appello ai volontari e ai giovani che desiderano mettersi alla prova. “Ricordando – conclude Montemitro – che Lourdes è il luogo della gioia, non del dolore!”. E questa festa l’ha testimoniato.

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