Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Moria di bovini nell'Alta padovana: è colpa degli oleandri
Sette capi sono morti per aver ingerito foglie della pianta, bella ma velenosa. Le foglie erano finite tra le erbe date da mangiare agli animali. La sensibilizzazione dell'Ulss 15.

L’oleandro (nome scientifico Nerium oleander) è un arbusto sempreverde che produce per quasi tutto l’anno da vistosi fiori colorati , ma è anche una pianta velenosa che può diventare molto pericolosa , la Ulss 15 Alta Padovana intende sensibilizzare la popolazione sull ‘argomento.
Ai primi dello scorso mese il Servizio Veterinario è stato chiamato per una improvvisa moria di due capi bovini in una piccola stalla a San Giorgio delle Pertiche.L’indagine epidemiologica ha portato ad escludere subito eventuali malattie infettive .
Si è pensato quindi ad una intossicazione/avvelenamento. Nella mangiatoia si è riscontrato la presenza la presenza di foglie di oleandro provenienti dalla potatura di un giardino che il proprietario aveva dato erroneamente da mangiare agli animali. Questa “leggerezza gli è costata la perdita di due dei 4 presenti, nonostante la pronta applicazione di una idonea terapia
Circa un mese dopo a Curtarolo è stato interessato un allevamento bovino di circa 200 capi .Anche in questo caso il Servizio Veterinario è intervenuto per una improvvisa moria di animali e l’indagine epidemiologica ha portato a confermare la diagnosi di avvelenamento da oleandro. Per fortuna il problema è stato circoscritto ad un solo box con 12 capi avvelenati di cui alla fine 5 sono deceduti nonostante la pronta diagnosi e la specifica terapia applicata dal veterinario che segue l’azienda e le premurose cure del proprietario che per l’occasione ha mobilitato tutta la famiglia per aiutare nella somministrazione della terapia endovenosa disintossicante. In questo caso la causa è stata individuata nella contaminazione accidentale con le foglie e residui di potatura di un bell’albero di oleandro che fiorisce in un giardino vicino al campo dove stava seccando il fieno. Per fortuna la contaminazione ha coinvolto una sola balla di fieno che è stata somministrata ad un unico recinto di animali.
Il bilancio è stato pesante: oltre al danno morale per l allevatore, che ha visto morire i suoi animali improvvisamente, 5 manze morte e altre sette curate, ci è stato pure un danno economico di circa €12.000.
La tossicità di questa pianta, ben nota agli addetti ai lavori, è poco conosciuta o almeno sottostimata dalla maggior parte delle persone.
L'oleandro è una delle piante coltivate più tossiche che si conoscano. Tutta la pianta (foglie, corteccia, semi) è tossica per qualsiasi specie animale compreso l’uomo. Infatti contiene una serie di sostanze (glucosidi e alcaloidi) tossiche per intestino, cuore e sistema nervoso. La morte di solito avviene per collasso cardio-respiratorio.
La storia racconta che diversi soldati delle truppe napoleoniche morirono per avvelenamento dopo aver usato rami di oleandro come spiedi nella cottura della carne alla brace, durante le campagne militari in Italia. Senza andare lontano, nel nostro territorio quasi ogni anno si ripetono casi come questi, finora sempre ai danni di animali.
‘Non è il caso di diffondere eccessivi allarmismi , ma è importante che almeno i possessori di piante di oleandro , come anche i genitori che portano i loro bambini nei giardini o i proprietari di animali, siano ben consci della pericolosità di questa pianta, che per la sua bellezza e rusticità è molto diffusa nei nostri giardini, ma che può essere tossica, per ingestione diretta di qualsiasi sua parte ma anche per infusione ed per inalazione del fumo di combustione’ conclude il Direttore Responsabile del Dipartimento di Prevenzione Ulss 15, dott. Anselmo Ferronato.