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Treviso: Export in diminuzione

Nell’anno 2024, il valore delle esportazioni italiane segna una lieve diminuzione del -0,4% rispetto al 2023 (in linea con l’andamento osservato a gennaio-settembre, quando la variazione era stata del -0,7%). L’export è in lieve aumento per la Lombardia (grazie all’elettronica, apparecchiature medicali e di misurazione, ma rimane in calo per i prodotti metallurgici e per il sistema moda). Emilia-Romagna e Veneto sono invece accomunate da una variazione con segno negativo di intensità simile. Per l’Emilia-Romagna il calo è legato in particolare alla flessione dell’export di macchinari, per il Veneto la diminuzione è invece distribuita principalmente fra sistema moda, macchinari e prodotti metallurgici. Le esportazioni sono in flessione anche per il Piemonte (autoveicoli soprattutto). Guardando anche agli altri territori, contribuiscono alla riduzione delle esportazioni nazionali la Basilicata (anche in questo caso in calo soprattutto autoveicoli) e le Marche (per minori vendite di articoli farmaceutici verso la Cina). Dall’altro lato, l’export cresce soprattutto per la Toscana e per il Lazio: regioni accomunate da un forte aumento di vendite di articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici.
Le importazioni nazionali scendono su base tendenziale del -3,9%. Il calo è determinato per la maggior parte dalla diminuzione pregressa dei prezzi del petrolio e del gas naturale, ricompresi nella voce “prodotti delle miniere e delle cave”. Per questa voce merceologica l’import passa da 69,5 miliardi del 2023 ai quasi 52 miliardi del 2024 (-25,2%). In calo anche gli acquisti di componentistica automotive, macchinari, elettronica/apparecchi medicali e di misurazione, batterie/accumulatori elettrici.
Il quadro regionale
Nel periodo gennaio-dicembre 2024 il valore delle esportazioni venete scende del -1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; in valori assoluti il calo è di quasi -1,5 miliardi di euro. Guardando ai mercati, l’export regionale diminuisce sia in ambito Ue27 (-2,2%) che extra-Ue27 (-1,3%).
Per l’Unione europea pesa soprattutto la riduzione dell’export verso la Germania (-5,5%, che equivale a quasi -611 milioni di euro di vendite in meno rispetto all’anno 2023, soprattutto metallurgia, macchinari e carpenteria metallica). Le esportazioni regionali conoscono una significativa riduzione anche verso l’Austria (-8,6%). In controtendenza positiva la Spagna e la Polonia: entrambe con una crescita attorno al 3%.
Al di fuori dell’Unione Europea scende soprattutto l’export verso gli Stati Uniti (-3,8%, corrispondenti ad oltre 290 milioni di euro di mancate vendite, principalmente occhialeria, tessile-abbigliamento, calzature, metallurgia e gioielli). Dall’altro lato si osservano performance particolarmente positive verso gli Emirati Arabi (+18,8%), la Turchia (+9,4%) e il Messico (+8,2%). Come atteso, rimane in calo l’export verso la Russia (-12,8%).
La flessione delle esportazioni riguarda la maggior parte delle principali voci merceologiche. Il calo, rispetto alla media regionale che è del -1,8%, è più elevato per i mezzi di trasporto e componentistica, per la metallurgia e per il sistema moda. In controtendenza positiva l’export di bevande e di prodotti alimentari.
Nell’anno 2024 il valore delle importazioni venete rimane stabile (-0,2%). Come osservato per i dati nazionali, il risultato incorpora anche la discesa dei prezzi del gas naturale ricompreso nella voce “prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere”: per questa voce merceologica il valore degli acquisti passa da 3,9 miliardi del 2023 agli attuali 3,2 miliardi (-17,8%).
L’interscambio commerciale della provincia di Treviso
Nell’anno 2024 le esportazioni trevigiane sono diminuite su base tendenziale del -1,7%, variazione in linea con la lieve flessione osservata a livello veneto. In valori assoluti questa diminuzione corrisponde a quasi -270 milioni di minori vendite rispetto all’anno 2023. Con questo risultato il valore dell’export provinciale dell’intero anno 2024 sfiora i 15,9 miliardi di euro.
La flessione delle esportazioni trevigiane, rilevata rispetto all’anno 2023, è determinata per buona parte dal mercato tedesco: il calo è del -8,5%, che equivale a mancate vendite per oltre 196 milioni di euro (si veda al riguardo il focus dedicato a questo mercato in chiusura del report). Al calo tedesco si aggiunge la diminuzione dell’export verso la Francia (-2,9%; quasi -55 milioni di euro), la Romania (-5,9%; -39,8 milioni) e l’Austria (-4,8%; -24 milioni). In aumento le esportazioni verso il mercato spagnolo (+4,4%) e polacco (+5%), che si distribuiscono quasi equamente maggiori vendite per quasi 68 milioni di euro.
Al di fuori dell’Unione europea il lieve incremento del +0,7%, fa media, da un lato, di un aumento delle vendite verso il mercato statunitense (+5,1%, si veda al riguardo il focus dedicato a questo mercato in chiusura del report) e verso Cina e Hong Kong (+4,1%), di una significativa crescita della Turchia, sempre più mercato interessante per i processi di industrializzazione avviati e per il ruolo di snodo logistico che questo Paese si sta giocando in quel quadrante geoeconomico, ad alta instabilità (+49,6 milioni di euro; +22,2%). Dall’altro lato si osserva una riduzione delle vendite verso il mercato britannico (-2,6%; -20,2 milioni) e russo (-37,9 milioni; 15,5%).
Nell’anno 2024 le importazioni provinciali ammontano a 8,6 miliardi di euro, in lieve aumento su base tendenziale del +1,6%. Rispetto al 2023 crescono in particolare gli acquisti di prodotti agricoli e alimentari, di carpenteria metallica ed elettrodomestici. Scende, al contrario, l’import di prodotti legati al sistema moda (prodotti tessili-abbigliamento, -11,7% e calzature, -22,4%) e di articoli sportivi (-11,3%).