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Sile che spettacolo! Sulla ciclovia il secondo inserto cicloturistico

E’ una delle vie ciclopedonali più suggestive del Veneto e, con i suoi 52 chilometri di tracciato, unisce Treviso a Venezia.  Si tratta del percorso del Sile, il più lungo fiume di risorgiva di Europa, che nasce da varie risorgive distribuite tra Casacorba di Vedelago (Tv) e Torreselle di Piombino Dese (Pd) e scorre verso la Laguna Veneta.

15/05/2015

E’una delle vie ciclopedonali più suggestive del Veneto e, con i suoi 52 chilometri di tracciato, unisce Treviso a Venezia.  Si tratta del percorso del Sile, il più lungo fiume di risorgiva di Europa, che nasce da varie risorgive distribuite tra Casacorba di Vedelago (Tv) e Torreselle di Piombino Dese (Pd) e scorre verso la Laguna Veneta. Piste ciclopedonali lungo i fiumi sono una realtà consolidata in Europa e, seppur con un certo ritardo, stanno cominciando a diffondersi anche in Italia. Quella del fiume Sile è una pista ciclopedonale finora non del tutto completa che corre lungo un’alzaia. Nuovi percorsi e passerelle saranno aperti dal 17 maggio, rendendo il percorso sempre più accessibile e attrezzato.
Fino al 1683, il fiume Sile sfociava a Portegrandi di Quarto d’Altino, poi venne deviato dalla Serenissima Repubblica con il canale Taglio del Sile e finì col gettarsi nell’Adriatico, in un punto dove divide il Lido di Jesolo dal Litorale del Cavallino. A Portegrandi, comunque, il vecchio corso è ancora seguito da una diramazione detta Silone che dà accesso alla Laguna, con un traffico nautico regolato da chiuse.
Si tratta, dunque, di luoghi molto suggestivi e naturalistici, attraverso i quali potremo inoltrarci sulla nostra due ruote o semplicemente a piedi, entrando nel Parco naturale regionale del Fiume Sile.
Il tracciato
Il nostro viaggio può iniziare dalla stazione ferroviaria di Treviso, utile anche per chi volesse prendere il treno portando con sé le bici. Appena usciti dalla stazione, si può proseguire per via Roma e poi costeggiare il fiume passando per l’Università e Ponte Dante (“il luogo dove “Sile e Cagnan si accompagnan”): oppure si svolta a destra e si prosegue per la strada lungo la ferrovia, fino a via Sebastiano Venier che sulla destra sottopassa la ferrovia; si gira a sinistra ed ecco la nostra corsia ciclabile, proprio sulla destra. Si attraversa il fiume Sile, che scorre al di sotto di noi, e dopo il ponte si prende a destra un vialetto sterrato, che costeggia il fiume e ci porta a uno stretto sottopasso ferroviario; di qui ha inizio la via Alzaia, fortunatamente chiusa al traffico. Si passa Fiera - ultimo vero porto della città, attivo fino alla prima metà del secolo scorso -, poi si raggiunge la centrale idroelettrica di Silea e Villapendola. Intorno a noi c’è un tripudio di colori, di alberi e di suoni. Il fiume si popola di folaghe, germani reali e bianchi cigni, in un’atmosfera di pace, interrotta solo dai visitatori. D’un tratto, la ciclopedonale comincia a correre su passerelle di legno sorrette da pali infitti nel fiume, in uno scenario suggestivo e incantevole dove affiorano gli antichi relitti dei ‘burci’.
Si arriva così a Casier, la cui chiesa si specchia nell’acqua, dando vita a uno scenario incantato mentre la piazza si apre a un’ansa del fiume che quasi si fa lago. A poca distanza dalla chiesa, vicino a un muro, in azione un originale orologio ad acqua (idrocronometro).
Da questo suggestivo approdo partono oggi vere e proprie escursioni sul fiume con Barchiamo, progetto pilota con undici imbarcazioni dai motori alimentati a energia rinnovabile (www.barchiamo.eu/it) che chiunque può guidare, perché non serve la patente. Dopo Casier, la pista prosegue fino a Lughignano, dove l’alzaia si interrompe di fronte al recinto di una Villa che si affaccia direttamente sul Sile. Qui spicca la graziosa chiesa romanica di San Martino con caratteristico cimitero perimetrale. Alle spalle della chiesa si riprende la via del fiume dove si concentrano numerose ville venete. Restando sulla riva destra, l’alto campanile merlato e la Torre Carrarese annunciano Casale sul Sile, un tempo importante postazione fortificata, la cui chiesa, nei pressi del Sile, custodisce preziosi affreschi di Giandomenico Tiepolo.
Usciti dall’abitato, si sfocia su una corsia ciclabile sulla sinistra della strada provinciale (via S. Michele) che ci conduce fino a Quarto d’Altino e a Portegrandi. Da ricordare i prodotti tipici locali: il formaggio Sile, lo Storione del Sile, il Radicchio Rosso di Treviso Igp e l’anguilla (o bisata del Sile).

Nel numero di "Vita" di domenica 17 maggio l'inserto speciale con numerose schede di approfondimento

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