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Preparati ai terremoti

Dal 9 al 19 aprile prossimi, al Museo S. Caterina di Treviso la mostra “A lezione di terremoti”, dedicata  all’evento sismico, e il laboratorio “Tutti giù per terra”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Treviso, l’Istituto nazionaledi Geofisica e Vulcanologia, Edurisk e la cooperativa ConUnGioco

30/03/2015

Il ricordo del terremoto del Friuli nel 1976 non abbandona ancora le nostre emozioni. I lampadari che ondeggiavano paurosamente, i camini che fischiavano, le cose che vibravano rumorosamente. Sono indelebili. Eppure Treviso venne fortunatamente risparmiata.

Si disse, allora, che eravamo stati graziati dalla conformazione alluvionale della nostra pianura che attenuò la violenza delle scosse. Pochi sanno però che ad Asolo nel 1695 ci fu un violento terremoto e un altro si verificò sull’Alpago nel 1873 e sul Cansiglio nel 1936. Come a dire, che nessuno può sentirsi veramente al sicuro, come dimostra l’improbabile ma nondimeno terribile terremoto in Emilia del 2012.

La Natura non è sempre prevedibile e l’essere umano, dunque, deve esser pronto a ogni evenienza. Per informare e sensibilizzare al tema scottante, dal 9 al 19 aprile prossimi, verrà allestita presso il Museo S. Caterina di Treviso la mostra “A lezione di terremoti”, dedicata all’evento sismico, al quale si affiancherà il laboratorio “Tutti giù per terra”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Treviso, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Edurisk e la cooperativa ConUnGioco. In questo laboratorio studenti, famiglie e cittadini potranno vivere direttamente l’esperienza dei terremoti, ma anche comprendere come reagire quando tutto si muove intorno a noi e l’ansia ci assale.

“Se conosciamo, possiamo prevenire – ha affermato Nicola Micele, comandante dei Vigili del Fuoco di Treviso - Può aiutare una simulazione, per esempio, come avverrà a Carbonera  presso la scuola secondaria di I grado “Pino da Zara”, mercoledì 15 aprile in mattinata, insieme al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Fingeremo il crollo di un’ala dell’edificio e la Scuola proverà il suo sistema di risposta, insieme allo specialista che interviene”.

Tutta la provincia di Treviso è diventata oggi sismica, con diversa classificazione. Vittorio Veneto, Conegliano, Montebelluna e la Pedemontana sono territori sismici di 2^ categoria. Treviso invece ha un livello più basso, il 3, mentre nel Rodigino si raggiunge il 4. “Anche l’Emilia era pacificamente non sismica e proprio per questo non era pronta a un tale evento sismico – ha aggiunto Vittorino Dal Cin, presidente dell’Ordine degli Ingegneri – Le travi dei capannoni che sono crollati erano solo appoggiate. Da noi, ci sono pilastri in ferro ad ancorare le travi, cosicché esse non scorrano sui pilastri cadendo. Del resto un progettista segue la norma vigente nel suo territorio. Ci siamo battuti per un incentivo fiscale a chi prende in mano un edificio e lo rende antisismico. Ci sono incentivi per isolare una casa, per investire sulle risorse rinnovabili, non poteva certo mancare un aiuto alla prevenzione per ridurre poi costi successivi”.

Nei giorni 10, 18 e 24 aprile verranno organizzati tre eventi: il 10 aprile “Ricordarsi del terremoto: alla riscoperta del passato sismico delle nostre terre” con la ricercatrice Viviana Castelli (auditorium scuole Stefanini, ore 20.30); il 18 aprile “Il fulmine nella terra- Irpinia 1980”, spettacolo teatrale al Teatro Eden di Treviso (ore 20.30); il 24 aprile “Non chiamarmi terremoto”, documentario- fiction (auditorium scuole Stefanini, ore 20.30). Il 14, 16 e 21 aprile, presso il Museo di S. Caterina, si terranno invece seminari tecnici per addetti ai lavori.

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