martedì, 04 febbraio 2025
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Il cielo stellato sopra di noi

Inaugurati sabato 18 gennaio al centro Chiavacci il nuovo Planetario e la nuova Terrazza delle stelle

“Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle - disse il Signore ad Abramo -. Tale sarà la tua discendenza”. Monsignor Michele Tomasi, vescovo di Treviso, citando la Genesi, ha riassunto la potenza del rapporto tra scienza e fede, tra voglia di conoscere e voglia di amare. Lo ha fatto lo scorso 18 gennaio, inaugurando il nuovo Planetario e la nuova Terrazza delle stelle, nel centro di spiritualità e cultura don Paolo Chiavacci a Pieve del Grappa. Nel suo intervento, il Vescovo ha ripercorso, tra scrittori e filosofi, la riflessione attorno alla ricerca della verità, guardando con stupore all'infinità del firmamento. Ha concluso con una citazione di Immanuel Kant che, nel suo testo “Critica della ragion pratica” si diceva ammirato del “cielo stellato” quanto della “perfezione della legge morale”. Sul suo epitaffio, Kant fece scrivere: “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

Il Centro di spiritualità e cultura, come opportunamente ricordato dal direttore don Paolo Magoga, ha fin dall’origine perseguito questa ricerca dell’armonia tra cielo, anima e fede. Nato e cresciuto grazie alla mano sicura e alla passione per la natura e la fede in Dio di don Paolo Chiavacci, il Centro è stato pensato come punto di incontro: “Lui tornò dalla guerra, da un momento di scontro e divisione, con la voglia, la volontà, di realizzare un nuovo incontro”. Un incontro tra natura, uomo e altri uomini, basato sull'osservazione scientifica (fisica, astronomia, chimica, biologia) e sulla fede nell'uomo e in Dio.

“L’esperienza del planetario – la visione delle stelle nel loro ordine e nel loro movimento attraverso una macchina che riproduce su una volta il cielo, è un dono grande - ha aggiunto il vescovo Michele -. La scienza ti aiuta a fare un’esperienza viva di conoscenza, per poi agire, e possibilmente agire per gli altri, così la intendeva don Paolo Chiavacci”.

Molto puntuale la relazione della dottoressa Laura Bertollo, responsabile dell’attività educativa, che ha ricordato come il Centro ogni anno accolga moltissimi studenti e insegnanti, per far conoscere non solo le stelle, che dalle pendici del Grappa si scorgono perfettamente, ma anche la natura straordinaria di quei luoghi, ad esempio il Prato dello Schiba.

Ha riletto una lettera che don Paolo indirizzò ai direttori didattici e ai presidi il 23 gennaio 1975: “È proprio nello scopo della nostra iniziativa promuovere, specie nei giovani, la conoscenza della natura attraverso lo studio delle sue meraviglie nel tempo e nello spazio, nelle grandezze e nei limiti dell’uomo, nella manifestazione della sua perenne vitalità presente in ogni suo fenomeno e, conseguentemente, suscitare quell’amore per la Natura che, anche diventati adulti, essi vivranno nell’arricchita sensibilità interiore e nel sempre più necessario rispetto ecologico”. Una formazione e istruzione che nasca dallo sguardo, una conoscenza che nasca dal rispetto per la grandezza che ci circonda.

Bertollo ha, poi, ricordato l’amicizia e sintonia di don Paolo con Giuliano Romano, animatore degli astrofili trevigiani e docente universitario. Fu proprio Romano a realizzare il primo planetario al collegio Pio X di Treviso, contribuendo, poi, alla creazione di quello del Centro don Chiavacci. Nel 1985 fu lui a inaugurare la prima “Terrazza delle stelle”, che raccontava la storia degli strumenti astronomici del passato, dalla meridiana agli orologi solari a Pieve del Grappa.

Ma la storia del planetario del Centro è legata anche a un’altra figura, monsignor Giovanni Scavezzon, che ha diretto per anni il Centro e che nel 1992 introdusse il planetario optomeccanico. Nel 1993 fu realizzato un telescopio per l’osservazione precisa di pianeti e stelle. Nel 2006 il Centro inaugurò un nuovo planetario optomeccanico; nel 2012, un nuovo telescopio, fino ad arrivare al passo più recente, grazie anche a un contributo del Pnrr: il planetario digitale, capace di viaggiare nel tempo e nello spazio tra le stelle.

All’inaugurazione ha portato il suo saluto Francesco Chiavacci Lago, figlio del giornalista Giorgio Lago e nipote di don Paolo Chiavacci, nonché presidente dell’associazione “Incontri con la natura per la salvaguardia del Creato don Paolo Chiavacci”. Ha annunciato i nuovi progetti dell’associazione, in particolare il rinnovo dei siti di riferimento e un rapporto più stretto con il mondo della comunicazione.

Numerosissime le autorità presenti: il sindaco di Pieve del Grappa, i sindaci di Mussolente, San Zenone e Fonte, e il presidente dell’Ipa Pedemontana del Grappa. Presenti anche tanti parroci della zona, tra i quali don Gaetano Borgo, parroco di Crespano, e don Pierangelo Salviato, parroco di Possagno e Cavaso.

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