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Giaverafestival, ventottesima edizione al via il 7 luglio

"Non trovo pace... chiamata alle arti" è il tema del festival, che fra incontri, musiche e tante diverse culture, proseguirà fino al 9 luglio. Il programma e le informazioni sul viaggio tra Montenegro e Kosovo di agosto

Torna per la 28ª edizione il GiaveraFestival, crocevia di incontri e di culture, con il titolo “Non trovo pace… chiamata alle arti”.

“In un tempo in cui «trovare pace» è difficile, non solo a livello internazionale, ma anche nelle relazioni quotidiane - fa sapere il presidente del Giavera Festival, don Bruno Baratto - vogliamo proporre una «chiamata alle arti»: la parola, l’incontro, lo sguardo e l’incontro. Il festival, presentato il 29 giugno nella Casa della Carità, sede di Caritas Tarvisina, quest’anno vuole offrire occasioni «che ci coinvolgano direttamente per diventare artisti del quotidiano, capaci di osare cambiamento per il mondo di tutti”.
“Non troviamo pace e non troviamo la Pace anche nei percorsi quotidiani, segnati da inquietudini e insofferenze - dichiarano gli organizzatori, presentando il tema del festival -. Vogliamo, quindi, una chiamata alle arti. Non una rassegna di «arti da ammirare», quanto una chiamata a lasciarsi coinvolgere, per diventare «artisti del quotidiano» e osare cambiamento nel costruire il mondo di tutti. Con scelte concrete possibili a ciascuno, giorno dopo giorno, sostenuti da un impegno collettivo”.

Il programma della 28ª edizione prevede venerdì 7 alle ore 20, in villa Wassermann, Livio Senigalliesi, fotoreporter internazionale, aprirà la mostra fotografica “Kosovo terra senza pace”. Nelle varie giornate, sarà presente per accompagnare chi visita la mostra a entrare nel percorso fotografico e umano offerto dalle immagini proposte. Alle ore 21, nel parco della villa Wassermann, Alessandro Bergonzoni, figura poliedrica, interverrà sul tema del Festival: “Non trovo pace… chiamata alle arti”, accompagnando il pubblico con la sua ineguagliabile “arte della parola”. La serata proseguirà con “Mediorienthè”, bivacco sotto le stelle con i Maksum Trio, musiche e sonorità da Grecia, Turchia e Medioriente.

Sabato 8 ci saranno tre incontri non-stop nella sala teatro di villa Wassermann che riprendono il tema del festival da punti di vista diversi. Alle 17.30, la giornalista Costanza Spocci, conduttrice di Radio 3 Mondo, e Silvia Maraone, coordinatrice dei progetti Ipsia in Bosnia, su “Geopolitica di un mondo che non trova pace”, accompagneranno il pubblico attraverso i principali scenari di crisi del mondo attuale. Alle 19, Teresa Scantamburlo, ricercatrice in Etica Digitale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, su “Intelligenza artificiale e comunità umana” darà l’opportunità di conoscere i rischi per le relazioni umane generati da un’innovazione tecnologica la cui portata è ancora sconosciuta. Alle 20.30, un panel di eccezione: Madina Hassani (attivista afgana), Parisa Nazari (attivista iraniana), Barbara Schiavulli (corrispondente di guerra e scrittrice) e Zahra Toufigh Asri (attivista iraniana), sul tema: “Afghanistan, Iran… donne in prima linea”. Con loro si approfondirà la situazione attuale dell’area, partendo dalla condizione femminile.

Ci saranno, inoltre, due proposte teatrali: dalle 18.30, nella Tenda del tè, Harraga Lab Teatro Marocco e dalle 21, nel parco di villa Wassermann, il collettivo teatrale Cantieri Meticci di Bologna con “Il violino del Titanic”.
Non mancheranno gli interventi musicali: dalle ore 19, i ritmi folk con l’Ensemble du Sud, le danze popolari con il Trio Rudemà, e a seguire i ritmi del Sud Italia del gruppo Sonnabash.

Domenica 9 previsti tre incontri non-stop nella sala teatro di villa Wassermann per riflettere, conoscere, agire. Alle 17, Enrico Galiano, scrittore e insegnante, coinvolgerà il pubblico su “Dall’arte di sbagliare all’arte dell’incontro”. Alle 18.30, Alexandra Kozar, giornalista indipendente, e Andras Arato, responsabile di KlubRadio Voce Libera, intervengono su Ungheria, il Paese contraddittorio nel cuore dell’Europa: libertà di stampa, diritti e migrazione alcuni dei temi chiave. Alle 20, Susanna Piccin racconterà “Italia che cambia”, progetto che da oltre dieci anni vuole far conoscere e dare spazio a un’Italia che sa creare relazioni tra territori e persone. Due interventi teatrali: alle 17.30 Kanu propone un viaggio nell’importante tradizione del Burkina Faso e alle 19, dalla Svizzera, il duo Genealogie Caprine, offrirà un coinvolgimento emozionante e originale. Dalle ore 18.30, sonorità che intrecciano varie parti del mondo: le cadenze e le ballate dalla Campania dei Leggermente a Sud, ritmo e allegria dall’America Latina nel Mestison Concert. Chiuderanno la serata, con travolgente energia e simpatia, i Balkan Bazar.

Negli ambienti di villa Wassermann saranno allestite due mostre fotografiche: “Kosovo, terra senza pace” propone un percorso accompagnato dal suo autore, il fotoreporter Livio Senigalliesi, presente al festival. “Tunisia: Con il sorriso negli occhi, tra quartieri e villaggi di terre dimenticate”», a cura di Devid Sbeghen.

Incontrare significa anche gustare: la cena del sabato sera e della domenica sera è una “chiamata ad assaporare” cibi e culture con le specialità delle cucine delle terre cotte, una proposta tutta da scoprire.
Numerose le realtà artigianali presenti, dall’Italia e dall’estero.
Info e programma dettagliato su www.ritmiedanzedalmondo.it.

AGOSTO IN MONTENEGRO E KOSOVO

Da anni il GiaveraFestival si è fatto itinerante, con iniziative in altri luoghi in Italia e all’estero. Quest’anno si è svolto a febbraio “Con il sorriso negli occhi” che ha coinvolto una trentina di volontari del Festival, il circo italoargentino Patuf, insegnanti e associazioni tunisine e oltre un migliaio di bambini e bambine. A giugno, il viaggio Terre traversate, nel nordovest della Bosnia, incontrando la ricchezza di impegno di tante associazioni. Ad agosto, dal 6 al 14, “Dalle terre opposte: Montenegro e Kosovo”, ancora una volta in viaggio per scoprire, incontrare, coinvolgersi in realtà di complesse appartenenze identitarie e culturali, bellezze naturali e artistiche e fermenti della società civile. Info www.ritmiedanzedalmondo.it e pagina Facebook per ogni aggiornamento. Info 338 6057168.

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