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Festival Biblico a Treviso dal 23 al 26 maggio: la sorgente dell’amore in ognuno di noi

“Abbiamo scelto, da una parte, di rinnovare l’ascolto del messaggio biblico sui temi dell’amore, e, dell’altra parte, di lasciare spazio all’espressione di forme di amore che, al di là della diversa provenienza e motivazione, hanno attivato scelte buone, forme di riconciliazione, o anche solo manifestazioni artistiche capaci di far emergere ciò che di buono si trova in ogni creatura umana”, spiega don Michele Marcato, a capo del Comitato scientifico del Festival

Treviso apre i suoi luoghi della cultura e le sue piazze al Festival Biblico, che torna per il quinto anno consecutivo, in città, da giovedì 23 a domenica 26 maggio. Ideato e promosso dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, con le Diocesi di Adria-Rovigo, Chioggia, Padova, Treviso, Verona e Vittorio Veneto, si estende quest’anno anche alle Diocesi di Alba, Catania e Genova, e celebra i vent’anni dalla sua nascita: un’occasione straordinaria per ripensarsi e rinnovarsi.

In questi mesi a Treviso si è ritrovato il Comitato scientifico, presieduto da don Michele Marcato, di cui fa parte una nutrita rete di associazioni e realtà culturali del territorio, per riflettere e capire come declinare il tema che il Festival Biblico ha scelto per l’edizione 2024, ovvero “Agape”, che fa riferimento alla Prima Lettera di Giovanni (in particolare a 1Gv 4,7-21).

Lo spiega in modo più chiaro un’espressione dell’apostolo Giovanni scelta come sottotitolo: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio”. Secondo la Bibbia, Dio è la sorgente dell’amore vero, motivo per cui ogni forma di amore autentico vissuto dagli uomini – verso Dio, verso gli altri e verso tutto il creato – è manifestazione della straordinaria dignità di ciascuno ed esprime una forma di conoscenza di Dio che, a volte, appare inconsapevole.

“Agape come accoglienza, relazioni gratuite - ci dice don Marcato -, che si concretizza anche nel desiderio di creare in città luoghi dove sia bello stare insieme, accessibili a tutti, dove si sta bene”.

Per quanto riguarda la parte dell’ascolto, Treviso concentra l’attenzione su due libri biblici: la Prima Lettera di Giovanni, uno scritto del Nuovo Testamento attribuito all’apostolo ed evangelista Giovanni, e il Cantico dei Cantici, capolavoro dell’Antico Testamento attribuito al re Salomone; si è invece lasciato ampio spazio all’espressione artistica, soprattutto nella musica, nel teatro, nel cinema e nella pittura. “A Treviso si è scelto - spiega don Marcato -, da una parte, di rinnovare l’ascolto del messaggio biblico su questi temi e, dell’altra parte, di lasciare spazio all’espressione di forme di amore che, al di là della diversa provenienza e motivazione, hanno attivato scelte buone, forme di riconciliazione, o anche solo manifestazioni artistiche che si dimostrano capaci di far emergere ciò che di buono si trova in ogni creatura umana”.

Una piazza dove è bello stare insieme, sicuramente, è stata lo scorso ann piazza Duomo con l’evento “Il bosco che ancora non c’è” e 600 piante che, poi, sono state donate a chi voleva prenderle per piantarle nel proprio giardino. Oggi si potranno ammirare quelle piante nel social attraverso le fotografie che sono state richieste. Anche quest’anno, in continuità con lo scorso, ci sarà un luogo simbolico. “Il Cantico dei Cantici ha stimolato la creatività di chi ha pensato di trasformare per un’intera settimana piazza Rinaldi, nel cuore di Treviso, in un luogo di incontro e di vita. Si tratta di una piazza bella, raccolta e curata, ma che fatica a essere percepita come «viva» - racconta don Marcato -: nei giorni del Festival ci si propone di farla sperimentare ai cittadini e ai visitatori in maniera nuova, con un’installazione, nella quale si svolgeranno alcuni degli eventi programmati, ma che potrà anche essere «abitata» per almeno otto giorni”. “Inebrianti sono i tuoi profumi (Ct 1,3)”, è il titolo di questa installazione che vede 40 alte piante, ancorate da delle panche, circondate da erbe aromatiche.

Nel fitto programma (che si può vedere nell’articolo qui sotto), si trovano appuntamenti destinati a tutte le fasce di età e viene dato spazio anche ai giovani e ai bambini. Giovedì 23, sei classi dell’istituto Riccati affronteranno il tema dell’Agape nel cinema tramite “La bella e la bestia”, mentre i bambini saranno protagonisti l’ultimo giorno, caratterizzato dal profumo di pane, del laboratorio per famiglie “Mani in pasta”.

Per la buona riuscita di questo evento è fondamentale la presenza dei volontari. “Possiamo contare su una quarantina di persone, adulte - ci conferma Francesca Caramel, cooperatrice pastorale, referente per la Diocesi di Treviso del Festival Biblico -, molte delle quali hanno confermato la loro disponibilità data lo scorso anno. Sono ex scout, per la maggior parte, e c’è anche qualche studente che, interessato a seguire alcuni degli appuntamenti, svolge anche questo prezioso servizio”.

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