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Prima professione religiosa per due giovani Discepole del Vangelo

Vivere l’unità è l’augurio del vescovo Michele a Elisabetta Delia e Paola Sacchetto, che sono entrate a far parte della Fraternità religiosa di Castelfranco Veneto

“Così anche voi, quando vivrete nella dinamica divina suscitata dallo Spirito e sceglierete di vivere secondo obbedienza, castità e povertà, in realtà andrete verso l’unità con Dio, con le sorelle, con la Chiesa, con l’umanità intera”.
Vivere l’unità è l’augurio del vescovo Michele a Elisabetta Delia, originaria della Diocesi di Verona, e Paola Sacchetto, della Diocesi di Ferrara-Comacchio, che domenica 4 giugno, solennità della Santissima Trinità, hanno vissuto la loro Prima professione religiosa tra le Discepole del Vangelo nella Fraternità principale di Castelfranco Veneto.

In questo tempo segnato da conflitti vicini e lontani, vivere uniti, nella pace, è la sfida a cui sono chiamate anche queste giovani donne, che davanti a Dio e alla Chiesa hanno pronunciato il loro “Sì” rispondendo alla promessa fedele di Dio, che in se stesso è comunione e unità. Questo si realizza prima di tutto nella quotidianità, come ha sottolineato il Vescovo nell’omelia, invitando a guardare a Gesù di Nazareth: “Voi scegliete liberamente di vivere a Nazareth, nella Nazareth della quotidianità di donne discepole, assieme a sorelle con cui condividete l’avventura, nella compagnia di uomini e donne di cui vi fate sorelle vicine e accoglienti. A Nazareth nello spirito e secondo il modello di Charles de Foucauld, Nazareth della fraternità e della preghiera, del dono indiviso di voi stesse, Nazareth del nascondimento e del lavoro”.

Alessandro, un amico che ha partecipato alla celebrazione, condivide che “ciò che colpisce è il senso di gioia con cui si è svolta tutta la celebrazione. Davanti a una scelta così particolare questa gioia dà la sensazione che nell’amicizia tanto si possa costruire assieme”.
Maria e Luisa sono state toccate “dall’abbraccio fra tutte le sorelle: momento di accoglienza assoluta. E’ stato come vedere le braccia di Dio aperte sulle due sorelle”.

Per Anna, un’altra giovane: “È stato molto emozionante aver potuto prendere parte alla celebrazione e ai festeggiamenti. Il clima che si respirava era quello di una grande e bellissima festa: dalle letture del giorno così adatte a esprimere la grazia di quel momento ai canti in più lingue, che richiamavano a una fratellanza universale; dalle parole del Vescovo, così dense di significati da tenersi stretti, a quelle gaie e scherzose delle altre Discepole, da cui trasparivano immenso affetto e stima, tutto esprimeva un’immensa gioia! Sono tornata a casa con il cuore colmo e traboccante. E poiché «la fraternità è, prima di tutto, un dono e una vocazione», Elisabetta e Paola, che possiate vivere sempre da figlie amate dal Padre per poter essere realmente sorelle di tutti. Buon cammino! Buona Nazareth!”. (Discepole del Vangelo)

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