Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Concluso al san Camillo l’anno giubilare del beato padre Luigi Tezza
“Nella parabola del Vangelo di oggi padre Tezza sarebbe stato uno degli operai della prima ora, ma non avrebbe mai protestato davanti al Signore per la sua bontà nei confronti degli operai dell’ultima ora”: così il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, nella celebrazione eucaristica che ha chiuso, domenica 24 settembre, nella chiesa dell’ospedale San Camillo di Treviso, le celebrazioni per il centenario della morte del beato padre Luigi Tezza, fondatore delle Figlie di sS. Camillo. E proprio la superiora della comunità e direttrice dell’ospedale, suor Aline Ilboudo, ha salutato e ringraziato il Vescovo e tutti i presenti, i rappresentanti delle Istituzioni, e in particolare tutti coloro che hanno collaborato nelle varie iniziative del centenario.
Un sacerdote santo, padre Luigi Tezza, toccato a tal punto dall’amore di Dio - ha ricordato mons. Tomasi ripercorrendone la vita - da capire che Dio ama tutti, soprattutto quelli dell’ultima ora, quelli che sono maggiormente nella prova, come i malati, che sono stati al centro dell’impegno e dell’opera del beato. Egli ha vissuto nella propria vita la “matematica strana” di Dio, il quale ci dà ciò di cui abbiamo bisogno, ci dà l’amore, che, ha spiegato mons. Tomasi “non è una torta che diminuisce in base alle fette che facciamo, ma una fonte cristallina di montagna, che sgorga sempre”.
“Dio fa preferenze, sì, ma per ciascuno di noi, ci dà del suo: suo Figlio. Questa è la misura dell’amore che ha per noi. Ringraziamo il Signore perché dona alla sua Chiesa e al mondo uomini e donne perché trasformino in vita le parole del Vangelo”.
Mons. Tomasi, prima della benedizione con la reliquia del beato, ha ringraziato le religiose e i sacerdoti camilliani presenti, e tutto il personale dell’ospedale per la cura verso i malati e i sofferenti. Alla celebrazione hanno partecipato anche personale e dirigenti del san Camillo, dirigenti dell’Ulss 2, il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, e il presidente del Consiglio comunale di Treviso, Antonio Dotto.