La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
Nuovo servizio per custodire la memoria della santità nella nostra chiesa diocesana
Il vescovo Michele ha affidato in questi giorni a mons. Antonio Guidolin il nuovo incarico di referente diocesano per le cause dei Santi e per la riscoperta dei testimoni della fede della diocesi di Treviso. Nella costituzione e nello svolgimento di tale nuovo servizio, don Antonio si manterrà in stretto contatto con la Cancelleria diocesana per quanto riguarda gli aspetti normativi e procedurali.
La nostra diocesi, negli ultimi due secoli, è stata arricchita dalla presenza e dalla testimonianza esemplare di cristiani, la cui santità è stata riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa. Pensiamo semplicemente a san Pio X, santa Maria Bertilla Boscardin, san Giovanni Antonio Farina, santa Giuseppina Bakhita, il beato Andrea Giacinto Longhin, il beato Giuseppe Toniolo: la loro memoria – oltre a essere viva nel culto nella nostra Chiesa – viene indicata nella meravigliosa pala d’altare dell’artista Safet Zec, presente nella nostra Cattedrale. Accanto a loro, altri cristiani che hanno vissuto nella nostra diocesi, o ne sono originari, sono in cammino per ottenere il riconoscimento ufficiale della loro santità, essendo in corso il processo di beatificazione: si tratta dei venerabili p. Basilio Martinelli, madre Maria Oliva Bonaldo, fra Girolamo M. Biasi, p. Bernardo Sartori, mons. Giuseppe Carraro, suor Maddalena (Rosa) Volpato; e poi dei servi di Dio Lucia Schiavinato, fratel Federico Cionchi, fra Andrea Maria Cecchin, don Ettore Cunial, don Luigi Cecchin. Di altri, ancora, si stanno raccogliendo notizie per avviarne la causa di beatificazione. La semplice lettura di questi nomi, a vario titolo, ci fa intuire l’opera dello Spirito nel cuore dei fedeli e nella vita della nostra chiesa diocesana.
Eppure, proprio nel pensare all’opera dello Spirito, non possiamo limitarci a considerare la santità solo nel suo riconoscimento ufficiale, ma inevitabilmente la pensiamo come un dono che lo Spirito incessantemente offre alla Chiesa e all’umanità intera e che trova accoglienza in tante persone; sono quelle che papa Francesco ha definito “i santi della porta accanto”. Rileggiamo alcuni passaggi dell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate: “Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio [...]. Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità «della porta accanto», di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, «la classe media della santità»” (nn.6-7).
Recentemente, in vista del Giubileo 2025, papa Francesco ha istituito al Dicastero delle Cause dei santi la “Commissione dei nuovi martiri – testimoni della fede”, con lo scopo di elaborare un Catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo e testimoniare il Vangelo, mostrando la vitalità del Battesimo che ci accomuna; e, come scrive il Pontefice, “verso tutti loro abbiamo un grande debito e non possiamo dimenticarli”.
Abbiamo un grande debito verso coloro che hanno donato la vita fino al martirio; ma abbiamo un debito pure verso coloro (laici, religiosi, ministri ordinati) che hanno attuato il dono di sé nella vita quotidiana delle nostre comunità cristiane, che, con la loro testimonianza e il loro servizio, pur attraverso limiti, incoerenze e debolezze, hanno contribuito alla trasmissione della fede e a costruire la Chiesa. Di essi, è importante custodire la memoria, conoscendone la vita, gli eventuali scritti. Questo ci aiuterà a tenere vivo il nostro sguardo d’ammirazione per l’azione della Grazia nella nostra Chiesa locale, a lasciarci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso la vita di tanti fratelli e sorelle nella fede, sentendo risuonare in noi la chiamata alla santità che il Signore rivolge oggi anche a noi “Siate santi, perché io sono santo” (1 Pt 1,16) e che papa Francesco ci ha riproposto: “Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo. Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile, e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita” (Gaudete et exsultate, n. 15).