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Continua la visita pastorale del Vescovo alle comunità di lingua straniera

Da gennaio a oggi sono ben quattro gli incontri vissuti che ci hanno permesso di percorrere il territorio della nostra diocesi

Sta continuando la visita pastorale del nostro vescovo, mons. Michele Tomasi, alle comunità di lingua straniera presenti nella chiesa di Treviso. Da gennaio a oggi sono ben quattro gli incontri vissuti che ci hanno permesso di percorrere il territorio della nostra diocesi e, nello stesso tempo, di percorrere anche la storia della missione “ad gentes” che ora è arrivata qui da noi attraverso le sorelle e i fratelli che da altri paesi e continenti sono venuti a trovare lavoro, vita e futuro nelle nostre terre. Domenica 19 gennaio è stata la comunità di lingua brasiliana ad accogliere il nostro vescovo nella chiesa di San Bartolomeo di Treviso. L’incontro fra accoglienza, Eucaristia e momento di dialogo e convivialità, ci ha permesso di avvicinare la gioia e il calore di una comunità viva, che prega e canta la propria fede con la vivacità e l’entusiasmo che contraddistinguono il popolo brasiliano. Domenica 16 febbraio c’è stato l’incontro, a Frescada, con la comunità cattolica filippina. Quasi 180 persone si sono radunate in chiesa con una grande partecipazione di famiglie e di giovani. Qualcuno è arrivato pure dalla diocesi di Belluno. L’accoglienza si è contraddistinta anche dal sorriso e dai molti doni offerti al vescovo e da un dialogo sincero e cordiale. Domenica scorsa, 23 febbraio, nella chiesetta accanto alla Casa di riposo Binotto, a Caniezza di Cavaso del Tomba, il vescovo Michele ha celebrato l’eucaristia nel rito siro-malankarese assieme alla piccola comunità indiano-cattolica, con la presenza di un confratello vescovo indiano. Molti fratelli e sorelle dell’India hanno, infatti, trovato casa e lavoro in questa zona del trevigiano.

Domenica 2 marzo ci sarà, invece, l’incontro con la comunità cattolica ucraina di rito greco-bizantino, nella chiesa parrocchiale di San Pio X a San Donà di Piave. Presentiamo a Dio questa comunità provata da ormai tre anni di guerra e di violenza (il 24 febbraio 2022 è la data dell’invasione russa). Negli incontri con queste comunità, dopo aver ascoltato quanto dicono i responsabili laici e i sacerdoti, oppure anche durante l’omelia, il vescovo Michele non dimentica mai di ringraziare questi fratelli e queste sorelle, perché arricchiscono la nostra Chiesa con la loro presenza, con la loro fede e con la loro testimonianza e perché arricchiscono anche la comunità civile, grazie al loro lavoro e al loro impegno sociale. I problemi non mancano, ma sono gli stessi problemi che condividiamo come membri della Chiesa e come cittadini dello stesso Paese. Con una differenza, che loro sono lontani dalle proprie terre, e in molti casi anche dalle proprie famiglie.

“A voi che siete lontani dal vostro Paese e dalle vostre case - ha detto domenica scorsa il vescovo Michele durante l’omelia - io prego il Signore perché vi sentiate a casa anche qui”.

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