Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
BUONGIORNO DI SPERANZA. Ungaretti a colloquio con Cristo
Nella disperazione per le stragi della seconda guerra mondiale, il poeta trova rifugio e forza in un appassionato colloquio con Cristo. La poesia “Mio fiume anche tu”, da cui sono tratti i versi d'inizio, è il vertice dell'itinerario che ha condotto il poeta a ritrovare la fede.

“Cristo, pensoso palpito/ astro incarnato nell'umane tenebre/...Santo, santo che soffri,/ maestro e fratello e Dio che ci sai deboli. /Santo, santo che soffri, / per liberare dalla morte i morti / e sorreggere noi infelici vivi./ D'un pianto solo mio non piango più /Ecco, ti chiamo, Santo / Santo, Santo che soffri”. Nella disperazione per le stragi della seconda guerra mondiale, il poeta Giuseppe Ungaretti trova rifugio e forza in un appassionato colloquio con Cristo. La poesia “Mio fiume anche tu”, da cui sono tratti i versi d'inizio, è il vertice dell'itinerario che ha condotto il poeta a ritrovare la fede. Un percorso iniziato alcuni anni prima con la morte dell'amato fratello, ma soprattutto con l'atroce sofferenza e la perdita del figlio Antonietto di nove anni. Nel colloquio che il padre intreccerà con il figlio morto s'aprirà la via verso orizzonti di una vita più grande: “In cielo cerco il tuo felice volto/ ...e qui vicino passi/ dicendo : “Questo sole e tanto spazio/ ti calmino. Nel puro vento udire /puoi la mia voce...Sono per te l'aurora e intatto giorno”. Il poeta dall'iniziale disperato strazio si apre alla speranza di nuovi cieli, e ora nel dramma della guerra scopre che il dolore non è solo distruzione, ma appuntamento già qui in terra con Dio, ma con un Dio che soffre e piange. Una misteriosa ma reale luce e forza viene allora a chi accoglie questo Dio che mescola le sue lacrime con le nostre. Se tante volte la vita ci conduce ad attraversare tempi di tenebre interiori ed esteriori, il credente sa che un “astro”, una presenza di luce si è “incarnata” nella nostra vicenda umana. La luce di un amore di compassione profonda . “Io sono la luce del mondo”ci dice il Cristo. “Guardate a lui e sarete raggianti”, ci invita il salmista. Anche nei nostri giorni bui e straziati dal dolore della perdita di persone care, una luce viene dal volto del Dio crocifisso che soffre “per liberare dalla morte i morti/ e sorreggere noi infelici vivi”