lunedì, 16 settembre 2024
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Tragica impennata del numero di incidenti stradali nel Trevigiano durante l'estate

Dopo un trend di continua discesa, improvvisamente,sono aumentati in modo drammatico in questi mesi estivi. Analizzando i dati, risulta un indice di mortalità del 3,3, l’indice rappresenta i decessi in un determinato anno ogni 100 incidenti. Per trovare un indice così alto si deve risalire addirittura al 2000.

C’è qualcosa che sfugge di questo 2022 sulle strade del Trevigiano. Dopo un trend di continua discesa, improvvisamente gli incidenti stradali sono aumentati in maniera drammatica, morti e feriti continuano a rimanere per strada in questa estate di sangue. Pieve di Soligo, Montebelluna, Treviso, Valdobbiadene, Treviso Mare, Maserada, San Michele di Feletto ecco i luoghi degli ultimi gravi incidenti. Cosa sta succedendo? Il presidente della Provincia, Stefano Marcon, che ha appena attivato con la  Regione, Ulss 2, Prefettura, Polizia stradale, Motorizzazione civile, Scuole guida e le associazioni di familiari di vittime della strada il “Progetto per la sicurezza stradale e la gestione degli esiti personali e sociali degli incidenti automobilistici”, non riesce a darsi pace. E dopo l’ultimo incidente avvenuto in un rettilineo ben illuminato del suo comune, Castelfranco Veneto, dichiara che non è un problema di infrastrutture.

A guardar bene, però, qualche segnale della recrudescenza lo aveva dato anche il 2021: l’analisi dei dati condotta dalla Provincia di Treviso mostrava per la prima volta, dopo l’anno orribile 2016, un aumento dei morti sulle strade. Mostrava, però, un netto calo dei feriti da 3.086 a 2.419, se si esclude il periodo del Covid, quando per ovvi motivi i numeri erano scesi in maniera consistente.

Analizzando i dati, risulta un indice di mortalità del 3,3, l’indice rappresenta i decessi in un determinato anno ogni 100 incidenti. Per trovare un indice così alto si deve risalire addirittura al 2000. Compensa questo dato l’indice di lesività stradale, ovvero il numero di incidenti che comportano lesioni alle persone su 100 incidenti, ovvero 137,68, il migliore degli ultimi vent’anni.

Altro dato importante, rilevato dall’indagine, il fatto che la metà degli incidenti coinvolga auto private, ben il 52 per cento. Invece, i veicoli coinvolti negli incidenti mortali sono, spesso, le moto e in una percentuale dimezzata le biciclette. La stessa analisi mette in evidenza come gli incidenti mortali siano dovuti soprattutto a fuoriuscite autonome, o sbandamenti e a investimenti di pedoni. Le giornate più pericolose sulla strada risultano, nella provincia di Treviso, la domenica e, stranamente, il mercoledì. Le fasce orarie più critiche sono quelle dell’inizio della scuola e del lavoro: dalle 8 alle 9 del mattino, poi dalle 10 alle 11 e infine in serata, al termine del lavoro, tra le 19 e le 20.

Si deve ricordare che una vera svolta è avvenuta nel Trevigiano nel 1998, quando è iniziato il progetto Strade sicure, da allora la riduzione è stata netta: da 187 decessi nel 1997 si è arrivati ai 56 del 2019 e alla piccola ripresa con i 58 del 2021. Forse, serve un’ulteriore svolta dopo questa estate scoraggiante.

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