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Scuola, bene comune: in diecimila dal Triveneto per l'incontro con il Papa il 10 maggio

Sabato prossimo l'atteso incontro tra il mondo della scuola e papa Francesco. Dalla nostra dioseci 1.300 persone parteciperanno al momento di festa e di valorizzazione di tutta la scuola pubblica, sia paritaria che statale

La scuola dal Papa il 10 maggio, il Veneto si mobilita. Saranno circa 7.000 i partecipanti, tra alunni, insegnanti, genitori ed educatori a muoversi dalle diocesi venete in direzione Roma: l’appuntamento è “La Chiesa per la Scuola”, l’incontro promosso dalla Conferenza episcopale italiana che porterà l’intero mondo della scuola, paritaria e non, da Papa Francesco sabato 10 maggio. Si tratta del momento conclusivo di un percorso partito da lontano e che va inquadrato nel contesto del decennio Cei sull’educazione. Tappa fondamentale, un anno fa, fu il laboratorio nazionale “La Chiesa per la Scuola” del 3-4 maggio che definì il percorso in vista dell’incontro con Papa Francesco. “Se educare è possibile e necessario, se coltivare l’umano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo far finta di niente”, scrive mons. Nunzio Galantino, segretario Generale Cei, nel messaggio dedicato all’evento. “La Chiesa – aggiunge –  storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta. Sarà papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone migliore per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno”.
Nei mesi scorsi tutte le diocesi si sono mobilitate per promuovere la partecipazione alla giornata del 10 maggio, coinvolgendo le scuole paritarie, ma anche le parrocchie e allargando l’orizzonte a tutto il mondo della scuola, compresa quella statale. L’incontro con il Papa, infatti, non è riservato alla sola paritaria, né tantomento vuole ridursi a occasione di rivendicazione di una parità che ancora non c’è nei fatti. E’ piuttosto l’espressione dell’impegno che la Chiesa si assume nei confronti dell’educazione: “La scuola va difesa e promossa a costo di qualsiasi sacrificio perché ne va della salute pubblica e della stessa democrazia. Per far questo – prosegue mons. Galantino – occorre evitare che la scuola sia aggredita dall’ideologia di chi vuole ridurla ad un sapere funzionale al mercato oppure orientato a una visione prefabbricata della realtà”.
Il Veneto ha risposto all’appello in maniera massiccia, con circa 7000 partecipanti. A coordinare l’organizzazione, l’Agenzia patriarcale card. La Fontaine di Venezia, incaricata dalla Conferenza episcopale triveneta. Vi sono però anche scuole e gruppi che si sono organizzati autonomamente come pure le diocesi di Verona e Vicenza. Nel dettaglio, si contano 1163 partecipanti dalla diocesi di Treviso, 961 da Vittorio Veneto, 1209 da Venezia, 92 da Belluno, 167 da Chioggia, 60 da Concordia - Pordenone, più 1400 da Verona e un migliaio da Vicenza, cui aggiungere i gruppi che si sono mossi in autonomia, per un totale che arriva a circa 7000 partecipanti.
Sono più di un centinaio le scuole paritarie venete presenti a Roma, in prevalenza scuole dell’infanzia, ma ci sono anche licei e centri di formazione professionale (Cfp). Si contano poi alcuni insegnanti provenienti dalla scuola statale. Presenti numerosi uffici diocesani, con le associazioni Uciim e Fism.
La proposta fatta dall’Agenzia prevedeva diverse opzioni: il solo accesso all’incontro del pomeriggio del 10 maggio dal Papa (in particolare per i gruppi che si sono organizzati autonomamente ma che poi si riuniranno con tutti gli altri prima di recarsi in San Pietro), la formula del soggiorno, con una o due notti a Roma. Inoltre, spiega Adriano Doria dell’Agenzia Patriarcale La Fontaine, qualche scuola ha approfittato dell’occasione per organizzare la gita scolastica a Roma proprio in quel periodo, prevedendo all’interno l’incontro dal Papa.

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