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Russo (Cei): "Non possiamo vivere in campagna elettorale permanente"

Così il segretario generale, mons. Stefano Russo, ha risposto alle domande dei giornalisti sul clima di fibrillazione che si registra attualmente sulla scena politica nostrana. Interpellato sul recente episodio del senatore Matteo Salvini, assurto all’onore delle cronache per aver citofonato in casa di un presunto spacciatore tunisino, mons. Russo ha risposto: “Non è stato un atteggiamento particolarmente felice, ma vorrei evitare di entrare in casi particolari e di dare giudizi sulle persone”.

“Non possiamo vivere in un costante clima di campagna elettorale”. Così il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, ha risposto alle domande dei giornalisti sul clima di fibrillazione che si registra attualmente sulla scena politica nostrana. A margine della presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è concluso ieri, Russo – citando il discorso di fine anno del presidente Mattarella, che invitava alla “cultura della responsabilità, come presidio di libertà e di attenzione ai principi fondamentali della nostra Costituzione” – ha affermato: “Pensare al bene comune significa pensare a come ridurre il clima di conflittualità che dura ormai da troppi anni”. Interpellato sul recente episodio del senatore Matteo Salvini, assurto all’onore delle cronache per aver citofonato in casa di un presunto spacciatore tunisino, mons. Russo ha risposto: “Non è stato un atteggiamento particolarmente felice, ma vorrei evitare di entrare in casi particolari e di dare giudizi sulle persone”.

Il comunicato finale

L’analisi del contesto attuale alla luce della Parola di Dio e il confronto sugli Orientamenti pastorali del prossimo quinquennio: sono stati questi i due temi principali al centro della sessione invernale del Consiglio episcopale permanente, riunito a Roma da lunedì 20 a mercoledì 22 gennaio, sotto la guida del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei. Nel confronto, si legge nel comunicato finale, “i vescovi si sono soffermati, innanzitutto, sulla lettura delle grandi trasformazioni in atto, nelle quali vanno registrati segni significativi di nuove fioriture spirituali: un’esperienza ecclesiale che sul territorio si fa comunità di prossimità, capace d’intercettare ancora le domande di senso che abitano il cuore di ciascuno”. Al centro di tutto la Sacra Scrittura, con la celebrazione domenica prossima (26 gennaio), per volontà del Santo Padre, della prima “Domenica della Parola di Dio”: tutte le diocesi italiane aderiscono con entusiasmo alla proposta che intende “ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Scrittura”. Da qui anche il ringraziamento ai sacerdoti, ai catechisti e alle famiglie, luogo privilegiato di trasmissione della fede.

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