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Refrontolo, indaga la magistratura

Continuano ad essere tante le reazioni dopo la valanga d’acqua del torrente Lienza, che ha travolto l’area del Molinetto della Croda. Il dibattito si concentra sulle possibili cause e chiama in causa anche le coltivazioni intensive di vigneti di prosecco. Ecco le principali reazioni.

04/08/2014

Disastro colposo e omicidio colposo plurimo: questa l'ipotesi di reati dei magistrati di Treviso che hanno aperto un fascicolo sulla tragedia del 2 agosto a Refrontolo, costata la vita a 4 persone. I funerali delle quattro vittime della tragedia di Refrontolo si terranno giovedi' prossimo alle ore 15 nel duomo di Pieve di Soligo (Tv) e saranno celebrati dal vescovo di Vittorio veneto, Corrado Pizziolo. Per l'occasione ci sara' il lutto regionale, come precisato dal governatore del Veneto, Luca Zaia.

Continuano ad essere tante le reazioni dopo la valanga d’acqua del torrente Lienza, che ha travolto l’area del Molinetto della Croda.

Il dibattito si concentra sulle possibili cause e chiama in causa anche le coltivazioni intensive di vigneti di prosecco. Ecco le principali reazioni.

 

Mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto

"Nella notte tra sabato e domenica la nostra diocesi è stata colpita da una grande disgrazia: quattro persone abitanti nelle nostre parrocchie del Quartier del Piave sono morte, travolte dalla massa d'acqua che improvvisamente si è abbattuta sul capannone dove stavano cenando.

Ieri, domenica, giorno del Signore, mano a mano che le notizie si facevano più precise, nelle nostre chiese si è pregato, durante le Sante Messe, per questi quattro fratelli, per le loro famiglie, per i feriti e per tutti coloro che erano stati coinvolti in questa tragica vicenda. Io stesso mi sono recato nella parrocchia di Refrontolo – dove è avvenuta la tragedia -  per un momento di preghiera con i fedeli raccolti per la Santa Messa domenicale.

Desidero oggi, all'inizio della nuova settimana, comunicare un messaggio che ci aiuti a leggere e a vivere con fede e speranza anche questo tremendo evento. Mi viene in mente il Signore Gesù, che, davanti un fatto molto simile a questo, invitò a non cercare risposta nella direzione di eventuali castighi di Dio o di colpe degli uomini, ma a cogliere anche in fatti tremendi come questi un invito alla conversione: «Credete che quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,4-5).

Questo significa un invito a ritrovare un rapporto sempre più vero e giusto con la nostra vita, con gli altri, con Dio. Significa, concretamente, vedere la nostra vita come una realtà bella, meravigliosa, ma fragile e sempre esposta ad una fatale conclusione; una realtà che da noi stessi non possiamo garantire nella sua solidità e continuità. Per questo abbiamo l’assoluta necessità di poter sperare in Qualcuno che garantisca una promessa di vita capace di superi la radicale insufficienza delle nostre possibilità. Questo Qualcuno non può essere altro che un Padre che tiene la nostra vita nelle sue mani, qualunque cosa succeda, anche la più triste e tragica come la morte. La fiducia nella promessa di vita che ci viene da Dio, nostro Padre, ci aiuta anche a scoprire ciò che è veramente valido nella nostra esistenza e cioè l'amore: l'amore fiducioso verso il Padre stesso e l'amore fraterno verso le altre persone. Solo questo rende la nostra vita degna di essere vissuta e ci apre ad una prospettiva di eternità.

In questo senso siamo tutti invitati a vivere responsabilmente la fede e la fraternità continuando a pregare (come io stesso mi impegno a fare) per coloro che sono stati così duramente colpiti ieri notte ed essendo vicini, con discrezione e rispetto, alle loro famiglie e alle loro comunità".

Luca Zaia, presidente della Regione

''Le coltivazioni a vigneto (come quello del prosecco) non centrano nulla con le frane e gli smottamenti. E' ora di finirla con questa assurda polemica''. Lo ripete il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, mentre accompagna i giornalisti in collina, a monte del luogo dove e' avvenuta la tragedia di sabato scorso, a Refrontolo. ''Nel vicino comune di Tarzo ho visto delle frane dentro i boschi e in cima alla montagna, dove non ci sono vigneti. Le spieghiamo anche queste con gli sbancamenti'?'', chiede, polemico, Zaia. ''Dite pure ai vostri colleghi, che magari scrivono nei grandi giornaloni italiani, che prima di attaccare l'economia d'eccellenza del nostro territorio, quella appunto del prosecco, vengano a conoscere la realta'. Il contesto ambientale e' cosi' salvaguardato che - conclude Zaia - stiamo concludendo la predisposizione dell'inchiesta all'Unesco affinche' riconosca questo ambiente come patrimonio dell'umanita'''.

Roger De Menech, segretario regionale Pd veneto

E’ un dolore intollerabile quello che sento per le vittime colpite dalla bomba d’acqua abbattutasi ieri sera nel Trevigiano. La mia solidarietà e i miei pensieri vanno in queste ore alle famiglie delle vittime, ai feriti e alla comunità di Refrontolo. Di fronte a questa strage causata dal dissesto, non si può però rimanere inermi. Resto convinti della necessità di portare la sicurezza del territorio al centro dell’agenda politica venet Nonostante i finanziamenti statali, nella nostra regione sono ancora tanti i cantieri bloccati per eccesso di prudenza e di inerzia. Il dolore di queste ore si trasformi in azione.

 

Giovanni Follador, Pro loco del Veneto

“I volontari delle Pro Loco sono una famiglia e oggi la nostra famiglia è in lutto”. Così il presidente dell’Unpli (Unione delle Pro Loco) del Veneto, Giovanni Follador, all’indomani della tragedia che ha colpito Refrontolo nel Trevigiano. “La nostra famiglia è fatta di centinaia di Pro Loco, migliaia di volontari, riuniti sotto il simbolo dell’Unione, uno spirito fraterno ci lega gli uni agli altri e questo spirito abbiamo cercato di portare oggi a Refrontolo”. Oggi il presidente dell’Unpli veneto, ha infatti preso parte al consiglio straordinario della Pro Loco di Refrontolo, presieduto da Valter Scapol, assieme al presidente del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, Roberto Franceschet. Un consiglio tremendamente difficile, considerata la morte del consigliere Pro Loco Maurizio Lot.

 

Movimento 5 stelle del Veneto

Le colline dell’Alta Marca, tra incuria dei boschi e massicci sbancamenti per l’impianto intensivo di nuovi vigneti di prosecco, negli ultimi anni sono state segnate da smottamenti di strade, frane di terreni ed esondazioni di torrenti e ieri notte, purtroppo, hanno avuto un tragico epilogo con la "bomba d'acqua" abbattutasi sul territorio.Siamo vicini alle famiglie colpite dalla perdita dei propri cari, vittime di una morte assurda ancora una volta provocata dalla natura e dall’incuria dell’uomo. Esprimiamo la nostra gratitudine ai volontari, al soccorso alpino, ai sanitari e alla protezione civile che hanno lavorato duramente in queste ore per aiutare le persone in difficoltà e a recuperare le salme.

Il clima è cambiato. Dobbiamo capire che ciò che anni fa era un evento meteorologico straordinario, adesso è divenuto ordinario. Il problema è già noto in tutta la sua drammaticità: l'82% dei comuni italiani è esposto a rischio idrogeologico (frane ed alluvioni). Il MoVimento 5 Stelle alla Camera ha iniziato a lavorare a questo problema fin da subito. Mettendo in rete le competenze dei portavoce in Commissione Ambiente (geologi, ingegneri, architetti), e interfacciandosi con esperti, tecnici, professori universitari, ricercatori, professionisti, amministratori, sono state individuate delle risposte concrete e sono state tradotte in mozioni e proposte di legge. Le altre forze politiche si riempiono la bocca di vuote parole dopo il minuto di silenzio. Il governo non agisce (solo 30 milioni stanziati per la prevenzione su tutta Italia).

Il Movimento 5 Stelle propone delle soluzioni nelle quali si punta alla prevenzione e alla corretta gestione del territorio da parte di privati e di enti territoriali. Contenimento del consumo del suolo e tutela del paesaggio perché la base di tutto è una gestione corretta e rispettosa del territorio; mozione sul rischio idrogeologico e sismico (approvata, ma il Governo non ha ancora recepito); svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico (spesso gli enti territoriali hanno in cassa fondi per intervenire adeguatamente e mettere in sicurezza il territorio per far fronte a vecchie e future emergenze ambientali);agevolazioni fiscali per chi investe in sicurezza del territorio e difesa del suolo; limiti all'impiego di sostanze diserbanti chimiche (visto che questa pratica porta al deterioramento del tappeto erboso naturale e conseguentemente ad erosione, dilavamento e franamento del terreno sulle sedi stradali).

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