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“Chiediamo al beato Toniolo che ci doni sapienza e spirito di discernimento per vivere con fede, con gli occhi al cielo e i piedi a terra, questo tempo della nostra storia, non rassegnandoci alla legge del fatto compiuto, ma cogliendone i segni di speranza”. Con questa invocazione, venerdì 7 marzo, don Giancarlo Pivato ha concluso l’omelia della messa celebrata proprio nel giorno del 180° anniversario della nascita di Giuseppe Toniolo, economista e sociologo, cattolico militante, beatificato nel 2012.
La messa si è svolta nella chiesa di Sant’Andrea in Riva, nel centro di Treviso, a pochi metri da dove Toniolo nacque, e nella chiesa che ospitò il suo battesimo, come testimonia la targa posta sopra il fonte battesimale. La messa è stata promossa dall’Azione cattolica del vicariato di Treviso, dall’istituto Toniolo dell’Ac diocesana e dal Comitato nazionale per la canonizzazione del beato Toniolo; presieduta da don Pivato, è stata concelebrata dal parroco di Sant’Andrea, don Gianni de Simon, da mons. Antonio Guidolin, referente diocesano per le cause dei santi e per la riscoperta dei testimoni della fede, da don Stefano Didonè, pro-direttore dell’Istituto teologico interdiocesano “Giuseppe Toniolo”. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Treviso, Mario Conte, e il presidente dell’Ac diocesana, Marco Guidolin.
Don Pivato, nell’omelia, ha ricordato Toniolo come uomo “distante dagli estremismi”, ma certamente dalla parte della giustizia e della fraternità, e come uomo di “sintesi”, che nasce in una “paziente e perseverante educazione della propria interiorità, coltivata e custodita all’interno della fedeltà alla vita familiare, alimentata da una intensa vita di preghiera e vissuta in docile obbedienza alla Chiesa”.
Ha proseguito don Pivato: “La testimonianza del Toniolo è un’ulteriore conferma che, nella vita spirituale, interiorità ed esteriorità non sono separate”. Un atteggiamento spirituale decisivo, assieme ai suoi studi e alla sua competenza, per dare, come si è spesso detto, “un’anima all’economia”.
All’interno della cura della sua vita interiore, ci sono anche “i germi anche di quell’anelito alla fraternità che sono alla base dei principi di cooperazione e reciprocità con i quali interpreta l’attività economica come strumento al servizio della società”, oltre che della centralità, attualissima, attribuita da Toniolo ai “corpi intermedi” nei quali si articola la società. Al termine della messa, i presenti si sono spostati verso il fonte battesimale (vedi foto), per una breve preghiera.