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Quanto bene nell'attesa/Storia 4: A Noale nuovo modo di essere comunità

Il Consiglio pastorale cerca di valorizzare con speranza uno spirito di collaborazione e fiducia, per sentirsi vicini oggi e per esserlo anche domani. Un impegno per una Chiesa unita, solida e solidale

27/11/2020

Siamo in mezzo a una pandemia mondiale ormai da mesi. E’ tutto nuovo, tutto complicato da gestire, da capire, da riorganizzare. In un contesto che crea disorientamento, anche le parrocchie si trovano a fare i conti con un nuovo modo di stare tra la gente. Continuare a essere comunità in cammino, in questo tempo di Avvento, è l’ennesima prova che la Chiesa si prepara a vivere. “La comunità cristiana - racconta Francesca Monetti, catechista e membro del Consiglio pastorale della parrocchia di Noale - ha dovuto certamente rallentare il passo, ma non si è mai fermata e continua a cercare, in ogni situazione, il maggior bene possibile. Non un bene «ideale» ma il maggiore possibile qui e ora: in questo tempo, in questa situazione, con queste normative”. E’ evidente che essere Chiesa, durante una pandemia, richiede nuovi e differenti slanci. Il distanziamento fisico è certamente un ostacolo. Ma le parrocchie non si perdono d’animo. Né per quanto concerne la pastorale, né per tutta la faticosa gestione pratica.

“Questa situazione – spiega Giorgio Pellizzon, direttore dell’oratorio S. Giovanni Bosco - sta rafforzando la comunità. Ci prepariamo, sicuramente, a vivere l’Avvento con più consapevolezza. E’ vero che è tutto complicato. Ma è anche l’occasione per rivedere i modi di fare e di pensare delle nostre parrocchie. C’è uno spirito nuovo, che ha fatto crollare le sovrastrutture a favore di una ripartenza molto consapevole”.

In questo tempo le parrocchie, ancora di più che in altri tempi, emergono come concreti punti di riferimento per le persone. Perché è innegabile che lo smarrimento sia tanto e che le parrocchie rappresentino un punto fermo nella vita di molti. Si procede in avanti, dunque, con speranza, spirito di collaborazione e fiducia. “Il Signore - torna a dire Francesca - non può certamente risolvere magicamente i problemi, ma può donarci il suo Spirito di sapienza per poter discernere i segni dei tempi e guidarci alla ricostruzione di una società più solidale. E’ forse proprio questa la speranza più forte che il nostro Consiglio pastorale nutre per la comunità tutta: la speranza che, passato questo periodo, si possa affrontare la fase che si presenterà (sicuramente caratterizzata da un grosso disagio sociale e da difficoltà economiche) con spirito di fratellanza e solidarietà, senza farsi vincere dall’egoismo e dall’individualismo”.

L’impegno della comunità parrocchiale noalese, anche durante il lockdown, ha fatto emergere la bellezza di una Chiesa unita, solida e solidale. Adesso che, per esempio, l’oratorio non è nel pieno delle sue funzioni e attività, l’intera società civile ne sente la mancanza e ne riconosce l’importantissimo ruolo sociale. “All’interno del Consiglio pastorale - tiene a precisare Pellizzon - sosteniamo con forza questo nuovo modo di essere comunità. Riconosciamo i grandi meriti che hanno i volontari ed educatori che gravitano attorno ai gruppi parrocchiali e alle varie realtà: la loro presenza e il loro servizio consentono di toccare con mano autentici momenti di comunione cristiana. Il mio personale augurio - conclude - è che questo tempo di Avvento sia occasione di riflessione che porti, noi tutti, a pensarci, davvero, come fratelli”.

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