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L'Istat conferma il calo del Pil dello 0,4% nel 2014

Nel 2014 la variazione del Pil in volume è pari a -0,4%, con una revisione nulla rispetto alla stima preliminare di marzo. Lo comunica l'Istat nel report sui conti economici

Nel 2014 la variazione del Pil in volume è pari a -0,4%, con una revisione nulla rispetto alla stima preliminare di marzo. Lo comunica l'Istat nel report sui conti economici, i cui dati incorporano la revisione dei conti nazionali relativa al triennio 2012-2014, effettuata per tenere conto delle informazioni acquisite dall'Istat dopo la stima pubblicata a marzo. Nel 2014 il Pil ai prezzi di mercato è pari a 1.613.859 milioni di euro correnti, con una crescita dello 0,4% rispetto all'anno precedente. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche nel 2014 è pari in valore assoluto a -49.038 milioni di euro, con un'incidenza in rapporto al Pil del -3,0%. Tale valore è invariato rispetto alla stima pubblicata in precedenza. Il rapporto deficit/Pil nel 2014 è in peggioramento rispetto al valore (-47.307 milioni, pari al 2,9% del Pil) segnato l'anno precedente.
 Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 1,6% del Pil.
 Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle Amministrazioni pubbliche) è positivo e pari a 2.327 milioni di euro, a fronte dei 1.169 milioni del 2013. Il miglioramento deriva da un aumento delle entrate correnti di 7,4 miliardi di euro, superiore a quello delle uscite correnti al lordo degli interessi, pari a 6,3 miliardi. L'Istat rivede inoltre leggermente al rialzo il rapporto debito/Pil italiano nel 2014 al 132,3% dal 132,1% delle stime precedenti pubblicate in marzo. Quanto al reddito disponibile delle famiglie consumatrici nel 2014 è cresciuto lievemente (+0,1%), mentre il relativo potere d'acquisto è diminuito dello 0,2%. Secondo l'Istat la propensione al risparmio delle famiglie scende all'8,7% (dal 9,1% del 2013).
 "Nel 2014 - si legge nel report - il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è rimasto quasi stabile in valori correnti (+0,1%) mentre la modesta dinamica dei prezzi ha determinato una contrazione del potere d'acquisto (cioè il reddito disponibile in termini reali) pari allo 0,2%.
 Contemporaneamente, la spesa per consumi finali è cresciuta dello 0,7%, determinando un calo di 0,4 punti percentuali della propensione al risparmio (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile), che è scesa all'8,7%. L'attività di investimento in abitazioni ha confermato la tendenza alla riduzione (-2,9%)".
 

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