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Genova, inaugurato il nuovo ponte. Mons. Tasca: "Sia segno di comunione e fraternità"

“Storico giorno, per Genova, per la Liguria e per l’Italia intera”, ieri, lunedì 3 agosto, “per l’inaugurazione del Ponte ‘Genova- San Giorgio’ al termine di soli 15 mesi di lavoro”. Lo sottolinea una nota dell’arcidiocesi di Genova, che evidenzia come “la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’evento abbia significato il plauso dell’intero Paese per quanto è stato compiuto”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a Genova all’inaugurazione del nuovo Ponte Morandi, ora denominato “Genova San Giorgio”. Prima della cerimonia il capo dello Stato ha incontrato in Prefettura i familiari delle 43 vittime del crollo del 14 agosto 2018 (nella foto). Mattarella ha quindi presenziato alla cerimonia inaugurale del nuovo viadotto che si è aperta con l’Inno nazionale e la lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi. Dopo l’esecuzione del “Silenzio”, hanno preso la parola: il sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il senatore a vita e architetto Renzo Piano, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Al termine, l’arcivescovo metropolita di Genova, mons. Marco Tasca, ha benedetto il nuovo viadotto. La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro e il sorvolo delle Frecce Tricolori.

“Storico giorno, per Genova, per la Liguria e per l’Italia intera”, ieri, lunedì 3 agosto, “per l’inaugurazione del Ponte ‘Genova- San Giorgio’ al termine di soli 15 mesi di lavoro”. Lo sottolinea una nota dell’arcidiocesi di Genova, che evidenzia come “la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’evento abbia significato il plauso dell’intero Paese per quanto è stato compiuto”.
“Come non sottolineare in proposito – aggiunge la nota – la bellezza del progetto del ponte, capolavoro e dono di Renzo Piano, l’efficienza straordinaria e tenace del commissario Marco Bucci, sindaco di Genova, la collaborazione delle istituzioni nazionali e locali e la pronta, diuturna opera delle aziende e dei singoli lavoratori, siano questi dirigenti o semplici operai”.
All’inaugurazione sono stati invitati l’arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca, e l’emerito, il card. Angelo Bagnasco. “La loro presenza è stato un segno di gratitudine per la vicinanza, il sostegno e l’apprezzamento della Chiesa genovese a tutti coloro che, nei due anni di lavoro hanno avuto parte e merito nella costruzione del nuovo ponte”, rileva la nota.
Impartendo la benedizione mons. Marco Tasca ha espresso il compiacimento della Chiesa genovese a questa nuova opera “che nasce dall’impegno e dalla collaborazione, dall’armonia di competenze e di responsabilità, dalla dedizione e dalla perizia di chi, a tutti i livelli, ha lavorato perché si giungesse a questo giorno”.
L’arcivescovo ha auspicato che il nuovo ponte “sia un segno di comunione e di fraternità, un invito al superamento delle opposizioni e delle incomprensioni, un monito che ci impone di custodire, con umiltà, la memoria di quanto accaduto”.
Non va dimenticato, infatti, “chi in questo luogo ha perduto familiari e amici, chi ha dovuto lasciare la propria casa, chi ha subito danni al proprio lavoro”.
Il nuovo ponte, ha concluso mons. Tasca, “faciliterà le comunicazioni e gli scambi, umani e commerciali, di cui la nostra terra ha tanto bisogno” e “aiuterà a coltivare i sogni di bontà di chi farà qui la propria strada attraversando la nostra città”.
La nota dell’arcidiocesi conclude: “Nell’ora piovosa che ha preceduto l’inaugurazione, uno splendido arcobaleno ha infiorato il ‘Genova-San Giorgio’: come al termine del diluvio universale, di cui parla la Bibbia, apparve nel cielo l’arcobaleno quale segno di una rinnovata alleanza tra Dio e l’umanità, così l’arcobaleno apparso a corona del nuovo ponte di Genova, dopo tanta sofferenza e preoccupazioni del passato e del presente, sia il segno ben augurale di una rinnovata alleanza e di una convinta speranza, per il domani di tutte le persone che fanno parte della nostra Città e dell’intero nostro Paese”.

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