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Attività estive: i giovani rispondono

Grest molto partecipati, campiscuola con liste d'attesa, esperienze originali. Dopo due anni, prevale la voglia di esserci e stare insieme, come ci spiegano alcuni vicari parrocchiali

15/07/2022

Dopo due anni di difficoltà e incertezze stanno riprendendo in tutte le parrocchie e a livello diocesano le attività estive rivolte ai giovani. L’ampia partecipazione riscontrata ci permette di vedere non solo la voglia di fare comunità dei giovani, ma anche una necessità di mettersi in discussione e al servizio di una generazione costretta a lungo all’isolamento. Abbiamo interpellato alcuni vicari parrocchiali, “cappellani” in quattro grosse parrocchie della diocesi, che in queste settimane sono impegnati nei grest e nei campiscuola.

Spiega don Giacomo Crespi, vicario parrocchiale di Montebelluna: “La risposta alle proposte è stata molto buona. Siamo stati sorpresi, perché abbiamo dovuto istituire delle liste di attesa per i campiscuola, cosa che non era mai successa prima. Anche il grest ha avuto una risposta molto positiva, si vede davvero la voglia dei ragazzi di stare dentro alle attività e alle proposte che vivono, hanno voglia di fare e mettersi in gioco in quello che è mancato in questi ultimi due anni. Anche la risposta degli animatori ci ha colpito molto, non ne avevamo mai avuti così tanti e anche la presenza è stata bella, di qualità. Per organizzare siamo partiti mesi fa, ma già a fine gennaio e febbraio i giovani di quarta superiore si stavano muovendo, stavano chiedendo, si stavano informando. I giovani hanno voglia di riprendere, sentono di aver perso qualcosa e c’è una grande voglia di relazione. In questo periodo stanno partendo anche i campiscuola. Abbiamo già fatto quello delle elementari e con le superiori andremo a Roma, ad Assisi, a Torino”. La novità di questa estate “è stata, inoltre, un torneo di calcio, il «Monte Cup», nato dai ragazzi di quarta superiore, un bel gruppo coeso. Hanno organizzato tutto e hanno attirato un sacco di giovani in oratorio, 10 squadre da 10 persone, non tutte della parrocchia. Il fatto che si siano organizzati per restare in oratorio è una cosa nuova, inedita, che forse prima del Covid non sarebbe nata, ma mostra la voglia di rimboccarsi le maniche e di esserci. Molto spesso, guardando i giovani, c’è un po’ di pessimismo, ma quelli che ho visto io hanno messo tutto loro stessi a servizio per gli altri, sono stati una testimonianza anche per me, davvero arricchente”.

Aggiunge don Enrico Fusaro, vicario parrocchiale di Mirano: “L’attività dei giovani in parrocchia è vivace, quest’anno abbiamo puntato molto sul grest, con delle collaborazioni che hanno reso molto interessanti le attività. In particolare, abbiamo creato un gemellaggio tra le parrocchie di Mirano e un Grest di Leopoli, in Ucraina dove è in servizio un sacerdote che è stato tanti anni qui. Durante la festa con tutti i grest abbiamo creato un videocollegamento con questi ragazzi che, nonostante le difficoltà e gli allarme bomba, sono riusciti a fare due settimane di attività. E’ stata una grande opportunità per conoscere questa realtà diversa e i bambini hanno fatto molte domande. Tra noi quest’anno c’erano anche tanti ragazzini ucraini, alcuni dei quali erano fuggiti proprio dalla parrocchia con cui abbiamo stretto il gemellaggio, è stato motivo di grande bellezza”. Anche i campiscuola stanno ripartendo a Borgo Valsugana, con una bella squadra di animatori. “Abbiamo avuto una buonissima risposta - prosegue don Enrico -. Per i ragazzi più grandi abbiamo organizzato il Cammino di Santiago, promosso con il vicariato di Mirano, e abbiamo raccolto una dozzina di adesioni in parrocchia. Con il Covid è mancata soprattutto la collaborazione, ma ora sta ripartendo”.

Aggiunge don Luca Biasini, da San Martino di Lupari: “Qui a San Martino le attività sono tante, abbiamo ripreso a pieno regime e adesso stiamo vivendo il grest che finsce giovedì, ma è iniziato quattro settimane fa. La risposta è stata molto ampia, abbiamo avuto l’adesione di 400 ragazzi e 200 animatori, tanto che abbiamo deciso di dedicare la prima settimana solo agli animatori delle superiori. Da sabato scorso sono iniziati anche i campi in casa alpina a Vallada Agordina, ci sono sei campi per i ragazzi delle medie e i cinque per le superiori. Ogni classe delle superiori ha il suo camposcuola in giro per l’Italia, ad Assisi, alcuni a Trento, alcuni faranno un campo mobile sul Montello e poi ci sono i cinque campi degli scout. L’ultima settimana di agosto abbiamo organizzato anche un campo sulla via Francigena, da Viterbo a Roma per i giovani dai 18 a 30 anni”. Don Luca è soddisfatto: “Vediamo una grande partecipazione, una voglia di vivere e stare assieme, con le dovute attenzioni che questo tempo ancora ci impone. I ragazzi delle superiori, dopo un periodo di assestamento nello scorso anno, sono tornati in crescendo, sia il campo di prima che di seconda superiore vedono la partecipazione di 35 ragazzi, in quinta superiore sono 15-20. I gruppi hanno tenuto, perché durante la pandemia gli educatori dell’Ac e gli scout sono riusciti a portare avanti le attività con coraggio e, cambiando le modalità, sono riusciti a mantenere le relazioni con i ragazzi. La parrocchia è tornata alla normalità, il lavoro è grande, abbiamo circa 18 campi, ma abbiamo saputo imparare dalla pandemia, i numeri sono tornati al pre-pandemia, ma le attività sono cambiate. A livello generale un po’ di calo c’è stato, non per le presenze, ma per la disponibilità. Manca la generosità genuina, ora va cercata e aiutata a crescere. Alla fine c’è sempre una conferma, ma i giovani fanno meno fatica a mettersi a servizio piuttosto che lavorare su di sé e fare qualcosa per se stessi. C’è bisogno di cura, di attenzione e di relazioni personali”.

Don Matias Franceschetto, da Orgnano di Spinea, chiude la nostra carrellata: “Abbiamo appena concluso tre settimane di grest in collaborazione con le parrocchie di Santa Bertilla, Crea e Santi Vito e Modesto. Abbiamo iniziato anche i campiscuola nella casa di Pian di Coltura, dalla terza elementare alla terza media e partiremo anche con esperienze con i gruppi scout. Abbiamo organizzato un campo di collaborazione con Santi Vito e Modesto e vari campi per le superiori: la prima e la seconda superiore andranno a Torino, mentre la terza superiore andrà a Caserta con Libera e la quarta e quinta superiore andranno a Roma in servizio con la Caritas. A livello vicariale, andremo anche 10 giorni a Santiago, con 32 giovani dai 18 ai 30 anni, un gruppo farà il cammino primitivo partendo da Oviedo, mentre un altro farà il cammino francese”.

Spiega il sacerdote: “I giovani hanno voglia di rimettersi in gioco, gran parte di loro ha sottolineato che a casa si annoiava. Il desiderio è di ripartire, anche in corsa sono venuti a chiedere di essere accolti per superare questa noia che vivevano a casa. Per il grest c’è stato molto entusiasmo, per altre attività più introspettive si vive molta più fatica. Non c’è stato il trapasso di bellezza, di crescita nelle esperienze positive belle, si è persa e si sta cercando di recuperare la bellezza di vivere certe esperienze nell’associazione”.

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