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San Donà: cooperatori nel segno di Don Bosco

Il 24 maggio scorso giorno importante per la comunità sandonatese dell’Associazione dei salesiani cooperatori. Tre giovani che negli ultimi anni hanno vissuto un percorso di conoscenza della figura del salesiano cooperatore hanno pronunciato la loro promessa: Chiara Zecchin, Lisa Striuli e Guido Cecchinato.

07/06/2018

Il 24 maggio scorso, festa di Maria Ausiliatrice è stato un giorno importante per la comunità sandonatese dell’Associazione dei salesiani cooperatori. Durante la celebrazione eucaristica delle 18.30, che si è svolta nell’oratorio Don Bosco di San Donà, tre giovani che negli ultimi anni hanno vissuto un percorso di conoscenza della figura del salesiano cooperatore hanno pronunciato la loro promessa. Chiara Zecchin, Lisa Striuli e Guido Cecchinato, sono cresciuti in oratorio, in particolare nel gruppo degli Amici Domenico Savio e sono stati accolti con grande gioia nella famiglia salesiana, all’interno dell’Associazione di laici pensata proprio da Don Bosco.
È stata una cerimonia intensa, in cui si respirava accoglienza e fraternità. Nessun racconto può esprimere meglio le emozioni vissute delle parole e della testimonianza che i tre nuovi cooperatori salesiani hanno lasciato anche nel sito internet dell’oratorio sandonatese.
“Mentre esprimevo la mia promessa da cooperatore, mi sono venuti in mente molti bei ricordi legati alla chiesa dell’oratorio - scrive Guido -. L’emozione più forte è sempre quella di trovare nell’assemblea le persone che con me avevano vissuto diverse esperienze in oratorio: i primi compagni dell’Ads, i miei animatori, i membri del Gr, i genitori dei ragazzi a cui ho fatto animazione e i cooperatori che mi hanno accolto. Siamo fortunati, perché viviamo in un oratorio che ha una storia, ma che è capace di rinnovarla ogni giorno legando a se nuove famiglie; la giostra gira e si entra ed esce sempre col sorriso. La scelta di essere cooperatore per me non è un passo da vivere solo nei confini della nostra comunità, è un atteggiamento da portare nei luoghi di lavoro, nel modo di vivere le relazioni, cercando il volto di Gesù negli altri, operando “nel compimento sereno ed esemplare del proprio dovere”.
“Ho scelto di intraprendere questo cammino come cooperatrice salesiana, per dare continuità a un percorso di fede già iniziato e rendere spendibile il mio essere cristiana anche al di fuori del contesto oratoriano - afferma Chiara -. Per me, i cooperatori sono sempre stati famiglia che accoglie, e nel giorno della mia promessa, mi sono sentita accolta ufficialmente da questa famiglia che mi ha cresciuta fin da bambina. È stata un’emozione grandissima, una giornata colma di segni di affetto, di vicinanza e di preghiere, di tanti ben venuta.”
“Don Bosco per me è Padre. I salesiani sono famiglia. L’oratorio di San Donà è casa – dice Lisa -. La scelta di intraprendere un cammino con il gruppo dei salesiani cooperatori del centro locale mi ha portato a riconoscere la passione per l’educazione e, in quanto insegnante, a voler lasciare il segno nel contesto educativo in cui opero, non tanto dal punto di vista della professionalità e competenza, ma principalmente facendo mio il motto di don Bosco “l’educazione è cosa di cuore”. Fare la promessa da cooperatrice salesiana è stato un momento davvero emozionante – racconta ancora Lisa. Aver preso l’impegno di vivere secondo lo spirito di don Bosco e di essere segno dell’Amore di Dio ai giovani, “ad alta voce” di fronte all’assemblea, ha reso più forte la consapevolezza che da qui in poi comincia un nuovo capitolo della mia vita, un nuovo punto di partenza verso la santità! Le cose che mi hanno emozionato di più sono state la presenza degli amici che con me hanno condiviso molto e che mi hanno accompagnato con la preghiera, l’accoglienza gioiosa dei salesiani, degli altri cooperatori e delle molte persone presenti”.

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