Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Noventa, l’ingresso di don Marco Cagnin: “La comunità come una famiglia unita”
Nella giornata di domenica 15 dicembre la parrocchia San Mauro martire in Noventa di Piave ha festeggiato l’ingresso del nuovo parroco, don Marco Cagnin. Proveniente dalle parrocchie di Castelcucco e Monfumo, che ha guidato per ben 11 anni, don Marco subentra alla guida della comunità a don Mario Rossetto, nominato parroco di Saletto e Breda di Piave.
Il rito di ingresso è stato salutato dai numerosissimi fedeli della città, dal coro della comunità nigeriana e dai e dalle giovani scout Fse, che hanno accolto lieti e con gioia l’arrivo del nuovo parroco. Accompagnato dal vescovo, Michele Tomasi, e numerosi sacerdoti del vicariato, a partire dal vicario foraneo, don Massimo Gallina, don Marco ha ricevuto il saluto del sindaco di Noventa di Piave, Claudio Marian: “Nella nostra comunità, di circa 7 mila anime, troverà una realtà molto sensibile ai temi del volontariato e del servizio, ovvero nel porre attenzione alla persona, con i suoi bisogni materiali e spirituali. Questo periodo di Avvento, periodo di inizi e rinascite, sia d’auspicio per un anno pastorale, ricco e fecondo”.
Le letture domenicali, incentrate sulla figura di Giovanni Battista, hanno offerto al vescovo Michele numerosi spunti per augurare a don Marco e alla sua nuova comunità di intraprendere un cammino proficuo. “Costruite nuove relazioni, andando incontro ai poveri e ai sofferenti delle nostre comunità - ha esortato il Vescovo -. Non angustiatevi e non cedete all’ansia. Cristo è qui e ci ama. Guardiamo il mondo con lo sguardo di Gesù, lasciandoci trasformare dalla Parola di vita eterna. Soprattutto, siate sempre lieti nel Signore!”.
E’ stato, quindi, il momento di Rosa Di Matteo, che ha salutato don Marco in rappresentanza del Consiglio pastorale: “La nostra comunità ti accoglie con gioia come suo nuovo pastore, secondo lo stile di fraternità, umanità, accoglienza condivisione con cui negli anni è cresciuta. Un’impronta sobria e umile, senza clamori, ma senza dubbio concreta ed efficace e sorretta da una fede semplice, contagiosa, profonda, e autentica”.
In segno di vicinanza è stata, quindi, donata a don Marco un’icona raffigurante una copia della Madonna del Rosario, cui la città è legatissima: raffigurazione duecentesca, si tratta di uno dei pochissimi reperti che si sono salvati dall’antica pieve medievale, distrutta durante la Prima guerra mondiale, ed è per questo un simbolo di unione e fede condivisa. Don Marco si è, quindi, presentato alle comunità: “Desidero immaginare la parrocchia come una famiglia unita, nella quale ognuno si possa sentire accolto, soprattutto nei momenti di sofferenza. Voglio camminare al vostro stesso passo, e condividere insieme la Parola di Dio. Come nel Vangelo di Emmaus, a me caro, desidero anch’io spezzare il pane per gli altri, soprattutto per coloro che sono meno fortunati di noi, portando la luce di Cristo, che illumina chi giace nelle tenebre. Un grazie, infine, a don Mario, alle comunità di Monfumo e Castelcucco e alla mia famiglia”.
Al termine della celebrazione, la festa è proseguita nel vicino oratorio.