Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Noventa e Fossalta unite dal Piave: nasce la Collaborazione pastorale
Spiega don Mario Rossetto, parroco di Noventa: “Abbiamo già sperimentato le ricchezze che possono nascere da questo incontro: dialogo e scambio tra sacerdoti, tra religiosi, diaconi e poi soprattutto tra i laici. Sembrava impossibile all’inizio come idea, per la distanza interposta dal fiume, ma invece che separare, pare che esso a suo modo avvicini”.
Domenica scorsa il vescovo Gianfranco Agostino Gardin ha istituito ufficialmente la Collaborazione pastorale tra le parrocchie di Fossalta e Noventa di Piave. La cerimonia, iniziata alle ore 17.00, è avvenuta durante la celebrazione dei Vespri, in Cattedrale a Treviso. A questo evento le due parrocchie si sono preparate grazie a un’opera d’informazione capillare, che dai rappresentanti dei Consigli pastorali ha raggiunto tutta la popolazione, soprattutto attraverso gli strumenti dei giornalini parrocchiali e a momenti di preghiera comunitaria nelle due parrocchie.
Contentezza e soddisfazione sono i sentimenti che il parroco di Noventa di Piave, don Mario Rossetto, esprime anche a nome di don Marino Zaratin, parroco di Fossalta di Piave: “Fin da quando c’è stata la proposta della Collaborazione da parte dei superiori - spiega don Mario - abbiamo già sperimentato le ricchezze che possono nascere da questo incontro: dialogo e scambio tra sacerdoti, tra religiosi, diaconi e poi soprattutto tra i laici al di qua e al di là del Piave. Sembrava anche impossibile all’inizio come idea, per la distanza interposta dal fiume, ma invece che separare, pare che il Piave a suo modo avvicini”.
Di grande esempio è il lavoro del gruppo Scout d’Europa Fossalta 1, che ha anticipato la Collaborazione facendone gustare l’unità, ancora prima che questa fosse pensata, e che continua con perseveranza da ormai quindici anni dimostrando, così, “che anche tra due parrocchie così separate” ciò è possibile.
Don Mario, per spiegare la Collaborazione, usa due parole: comunione e missione. “Questa è la sintesi, perché il motivo principale è unire, ma soprattutto essere più motivati nell’annunciare la Chiesa in questa nuova realtà, che necessita di un nuovo modo di fare che non può essere solo quello di una parrocchia autosufficiente, dentro i propri confini”.
Anche il modo di vivere la missione pastorale come parroco cambia inevitabilmente quando si inizia a ragionare in termini di Collaborazione.
“E’ l’inizio del cambiamento – dice don Mario –, un po’ alla volta sto iniziando a pensare non più solo alla mia parrocchia, ma anche alla Collaborazione, di cui per primi noi sacerdoti diamo l’esempio trovandoci insieme a mangiare e a dialogare, con momenti di vita insieme”.
Oltre al cammino unitario da parte del Gruppo Scout Fossalta 1, in questi ultimi anni sono state avviate diverse iniziative volte a creare unità e comunione tra le due parrocchie: alcune assemblee comunitarie con i consigli parrocchiali e gli operatori pastorali delle due parrocchie, ma soprattutto una serie di incontri regolari con il gruppo di lavoro che costituisce l’équipe della Collaborazione; ritiri in Avvento e Quaresima, campiscuola estivi, percorso di formazione per catechisti, confronto tra le équipe per propongono il cammino del post-battesimo.
Un’altra bella esperienza è quella portata avanti dai cori parrocchiali, che hanno proposto vari concerti insieme, altre iniziative sono state avviate su aspetti della liturgia (Adorazione eucaristica comunitaria, pellegrinaggi…), stanno iniziando i primi contatti tra i due gruppi Caritas parrocchiali, è in fase di realizzazione il nuovo sito della Collaborazione, frutto della fusione tra i precedenti siti parrocchiali e di un giornalino della Collaborazione, mentre su altri ambiti si sta iniziando ora con i primi contatti.
Molto è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare, ci ha detto don Marino Zaratin, anche a livello di consapevolezza da parte delle comunità, perché se è vero che c’è più partecipazione e coinvolgimento in chi opera già nei diversi ambiti pastorali, non tutti i fedeli sembrano manifestare la stessa sensibilità verso l’istituzione della Collaborazione.
“Nel prossimo futuro – conclude don Mario, che sarà anche il moderatore della Collaborazione – ci stiamo muovendo in particolare nell’ambito della pastorale battesimale, per la preparazione del Battesimo nelle famiglie, e della pastorale caritativa; sono questi i due settori dove lavoreremo di più”.