giovedì, 17 ottobre 2024
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Treviso, scommessa sul turismo

Treviso punta tutto sul turismo, visto l’imminente apertura della nuova struttura alberghiera della società francese B&B Hotels: catena di alberghi “econochic”, con oltre 400 strutture in 7 paesi europei e 30 hotel in Italia. Ma dopo Goldin e Alpini solo un posto letto su 4 negli hotel è stato riempito. Ed ora molto dipenderà dalla candidatura a Capitale della cultura.

Treviso punta tutto sul turismo, o almeno così sembrerebbe, visto l’imminente apertura della nuova struttura alberghiera, in pieno centro storico, della società francese B&B Hotels: catena di alberghi “econochic”, con oltre 400 strutture in 7 paesi europei e 30 hotel in Italia.
Ottanta camere doppie, 150 posti letto, tanti servizi e prezzi concorrenziali che partono da 56 euro a notte, B&B Hotel Treviso sorge nella sede dell’ex Inail all’incrocio tra viale d’Annunzio e via Cesare Battisti, a due passi dal Duomo. Termineranno fra pochi giorni i lavori di ammodernamento, consentendo l’avvio dell’attività vera e propria per i primi di febbraio, anche se è già possibile prenotare telefonicamente o tramite il sito.
Spopolano inoltre in città i bed and breakfast e gli affittacamere privati che si affidano al portale online americano Airbnb per locare stanze o appartamenti in modo semplice, veloce, sicuro ed economico. Sono centinaia gli annunci che appaiono dal motore di ricerca del sito semplicemente cercando nella zona del centro città e limitrofi e hanno prezzi con cui gli alberghi storici di Treviso non possono nemmeno pensare di competere. Le stanze private infatti si aggirano su un costo medio di 30 euro per notte. All’interno si trova un po’ di tutto, dalla signora che mette a disposizione una stanza del proprio appartamento, alle piccole strutture ricettive a conduzione familiare.
L’offerta tuttavia non trova ancora reale riscontro nella domanda da parte dei turisti, visto che per il 2017, tolto il periodo dell’adunata degli Alpini in cui tutti hanno riscontrato il tutto esaurito, Gianni Garatti, presidente del consorzio di promozione turistica Marca Treviso, stimava che sarebbe stato occupato poco più di un quarto dei posti letto annualmente disponibili.
Una grossa mano alla crescita della città dal punto di vista turistico la potrebbe dare la vittoria del titolo di Capitale della Cultura 2020. E’ notizia di questi giorni infatti che Treviso sia entrata a far parte dei finalisti del concorso che potrebbe portare nelle casse del Comune un contributo statale di un milione di euro per realizzare il proprio progetto di sviluppo dell’offerta culturale e turistica.
Concorrono al titolo assieme a Treviso, Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Il vincitore sarà proclamato nella sede del ministero dei Beni e delle Attività culturali e turistiche con una cerimonia pubblica alla presenza del ministro Dario Franceschini il prossimo 16 febbraio.
A supporto della candidatura del capoluogo della Marca è arrivato anche l’appoggio della Magnifica comunità del Cadore. “La comunità trevigiana ha accolto la notizia con grande entusiasmo – ha commentato il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di appoggio anche da fuori Treviso. Ringrazio la Comunità del Cadore e il presidente Renzo Bortolot, questo appoggio è il segno di come, davanti alle sfide importanti, le istituzioni sappiano fare rete. In quest’ottica si è sviluppato anche tutto il dossier della nostra candidatura. Sessanta pagine scritte da tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo culturale cittadino: istituzioni, enti, associazioni. Se Treviso vince, non vinceranno Manildo, Franchin, o una parte politica, vinceranno la città, il territorio che, come dimostra l’appoggio del Cadore, si estende oltre i confini provinciali”.

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