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Israa: cohousing e nuovi spazi per la città di Treviso

Al via a giugno l'ultima fase del progetto che prevede non solo alloggi per gli anziani, ma anche spazi per la società civile, aree commerciali e verde pubblico: trasformato un intero quadrante del centro. Il sindaco Conte annuncia per il 2023 la pedonalizzazione di parte di borgo Mazzini, sempre salvaguardata l'area mercatale

L’Israa guarda oltre all’attuale emergenza sanitaria e mette in cantiere il proseguimento del progetto “Borgo Mazzini Smart Cohousing”.

Nato nel 2015 il piano attualmente ha portato a compimento la realizzazione di 24 mini alloggi, mentre altri 4 saranno terminati entro i primi mesi di quest’anno. Gli appartamenti, dotati di tecnologia domotica e collegati per l’assistenza sanitaria con la Casa Albergo Salce, sono già tutti occupati e molti sono gli anziani in lista di attesa per accedere al progetto che permette una vita indipendente e spazi comuni per la socialità.

Questo ultimo stralcio, i cui lavori partiranno a giugno 2021 porterà al recupero dell’ex casa di riposo Umberto I. Il progetto prevede il restauro del chiostro cinquecentesco e degli ambienti dell’ex Convento che oltre ad altri 14 mini alloggi ospiteranno aree commerciali e spazi aperti a tutta la cittadinanza.

I lavori saranno suddivisi in tre fasi e termineranno nel 2023. Costo complessivo 5 milioni di euro, ma per ora è finanziato solo il primo lotto, fino alla fine del 2021, per gli altri due si cercano finanziamenti europei tramite la Regione, il sostegno economico del Ministero dei beni culturali e il finanziamento di privati cittadini tramite una campagna di raccolta fondi.

I primi a essere sistemati saranno gli edifici attigui al recentemente inaugurato giardino dei Grani dove verrà realizzata una sala convegni a disposizione della collettività e una “silver room”: un ufficio dedicato a tutte le necessità delle persone anziane nel quale il presidente di Israa Mauro Michielon ha sollecitato il Comune a portare uno sportello unico per i servizi ai cittadini. Nel primo lotto saranno riqualificati anche il chiostro e alcuni spazi a uso commerciale la cui destinazione sarà decisa consultando la cittadinanza in un processo partecipativo.

Nel 2022 partirà invece l’opera di ricucitura con la città, con l’apertura di un accesso che da Borgo Mazzini si affaccerà sul cortile interno e collegherà la piazza a via Case di Ricovero. Il varco sarà aperto nel gennaio 2023, anno nel quale saranno completati anche altri 14 alloggi nel secondo piano dell’ex convento.

Il valore aggiunto è che questo importante intervento reintroduce, sul piano storico e architettonico, l’antica prospettiva medievale.

Nell’opera si inseriscono anche alcuni lavori dell’Amministrazione comunale che sta riportando alla luce una parte del canale delle Convertite proprio in quell’area, mantre il sindaco di Treviso Mario Conte annuncia per il 2023, una volta aperto il varco su Borgo Mazzini, la possibilità di pedonalizzare una parte della piazza: “Per quel momento dovrebbero essere state portate a compimento diverse riforme della mobilità, dal trasporto pubblico ai parcheggi, fino alla ciclopolitana, che ci permettono di pensare, pur non intaccando l’area mercatale, a una parte della piazza ripavimentata e resa pedonale”.

Mentre guarda al futuro Israa si appresta anche ad affrontare le sfide più pressanti della pandemia: fino al 6 gennaio dipendenti e ospiti delle residenze hanno avuto la possibilità di esprimere un eventuale dissenso alla vaccinazione contro il Covid-19, mentre dal 7 di gennaio la residenza Menegazzi è pronta a partire con la campagna vaccinale e attende le dosi in arrivo dall’Ulss. Dopo il Menegazzi sarà il turno della Casa Albergo Salce e solo in seguito toccherà a Santa Bona e Rosa Zalivani, residenza ancora interessata da un focolaio di coronavirus. La struttura, affinché inizi la vaccinazione, deve essere “Covid free” da almeno 21 giorni. Era il 18 di dicembre quando si sono presentati i primi casi di contagio, che ha contato circa 50 positivi, di cui 10 dipendenti. Purtroppo tre persone sono decedute, mentre altre tre sono sotto stretta sorveglianaza medica. Solo ora la situazione inizia lentamente a migliorare e i tamponi molecolari effettuati il 31 dicembre hanno riscontrato la negativizzazione di 12 residenti: “Ci vogliono dai 15 ai 17 giorni perché si inizi a vedere un miglioramento - ha spiegato il direttore dell’Israa Giorgio Pavan -. Certo questa seconda ondata per noi è stata difficilissima, durante la prima ondata non avevamo avuto contagi, ora la situazione sembra ingovernabile, anche l’umore ne risente, siamo tutti stanchi, ma ci facciamo forza”.

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