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Villorba: artisti in erba... a servizio della comunità

A Villorba gli studenti del liceo artistico hanno vissuto una particolare alternanza scuola-lavoro, dipingendo un murale con le quattro stagioni nell'asilo cittadino

Tutto nasce dalla lampadina che si accende nella testa di qualcuno, dopo aver visto, sulla Restera, il murale realizzato dai ragazzi della 3B del Liceo artistico statale di Treviso (Last), per la sede di un’associazione che sostiene le donne in difficoltà.  Perché non dare un’opportunità ai ragazzi che devono cumulare un monte ore per l’esperienza formativa prevista per l’ultimo triennio delle superiori e rendere più gioioso l’esterno dell’asilo di Villorba?
Attraverso un’alunna della 3ª B del Last ex  “studentessa” della Scuola dell’infanzia, subito nasce un team. Cinque amici, cinque compagni di classe pronti a mettersi in gioco. I ragazzi si sono rivolti alla loro insegnante di Pittoriche, Federica Pellizzari, che con grande disponibilità ha fatto da tutor per la scuola e con il consenso del dirigente scolastico e dei professori del Consiglio di classe è stato possibile dare il via al progetto.
Seppur con gli impegni delle ultime settimane di scuola (verifiche ed interrogazioni ogni giorno), i ragazzi sono riusciti a presentare le proposte: tre tavole di progettazione per un muro lungo 17 metri e alto 2.
La scelta è caduta sulle “quattro stagioni”, quattro ambientazioni diverse, con tanti animali e l’associazione delle stagioni alle fasi della giornata: bosco, primavera, alba, savana, estate, mezzogiorno... immagini che sfumano una nell’altra.
L’11 giugno erano già pronti a dare avvio all’opera. Cosa c’è di speciale in questa esperienza da meritare di essere citata? Quattro aspetti, in particolare.
La professionalità: a parte gli aspetti burocratici, i giovani hanno fatto tutto da soli. Il primo contatto per ispezionare e concordare quale facciata utilizzare per il murale, predisporre i bozzetti e presentarli per tempo, attrezzarsi, valutare i colori e il quantitativo di vernice da usare, calcolare i tempi per finire il lavoro prima della chiusura della scuola definendo un orario di lavoro giornaliero.
L’umanità: il bimbo un po’ imbronciato che si avvicina il primo giorno e chiede “cosa state combinando alla mia scuola?”. La richiesta dei bimbi ai ragazzi di ballare durante le loro canzoncine in giardino. La puzzola scambiata da molti per uno scoiattolo, finché non è stato colorato il vero scoiattolo. E poi, il pranzo condiviso con i piccoli ospiti della scuola e le insegnanti. I genitori ammirati che già offrono proposte di collaborazione ai ragazzi per rallegrare le stanzette dei loro figli.
L’armonia: il personale della scuola che riferisce di averli sempre sentiti lavorare in in sintonia, senza mai un battibecco. Una cosa da non dare per scontata, vista la stanchezza dei 9 mesi di scuola, l’età, il caldo, tante ore in posizioni in cui le membra s’intorpidiscono per disegnare raso terra o in alto...
Infine, la serietà: nessuno ha guadagnato dal lavoro di questi ragazzi, ma tutti si sono arricchiti di questa esperienza e i bimbi e la comunità parrocchiale hanno la scuola con un volto nuovo. I nomi dei ragazzi? Se passate per Villorba potete trovarli nell’angolo in basso a destra del murale… dei veri artisti. Bravi ragazzi!

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