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Durante la messa proiettate le immagini delle francescane della congregazione del Sacro Cuore decedute nella casa di riposo di Gemona, tra cui sei di Paese e frazioni, e altre sei che avevano svolto servizio nella scuola dell'infanzia San Giuseppe
Può sembrare strano, nella “Giornata per la vita”, sentir parlare di morte. E’ successo a Paese, domenica 7 febbraio, durante l’omelia della messa celebrata dal parroco don Giuseppe Tosin il quale, collegandosi al Vangelo di Marco della V domenica del Tempo ordinario, ha ricordato le conseguenze della pandemia in atto, con tante persone decedute senza il conforto dei loro famigliari. “Simili eventi invitano a ripensare il nostro modo di vivere”, ha detto tra l’altro il celebrante, invitando i fedeli a dare importanza a ciò che può realmente dare un senso all’esistenza, ponendola nelle mani di Dio.
Ed è ciò che sicuramente hanno fatto le 17 suore francescane della congregazione del Sacro Cuore decedute nella casa di riposo di Gemona, tra cui sei di Paese e frazioni, e altre sei che avevano svolto servizio nella scuola dell’infanzia San Giuseppe.
A riportare la commossa testimonianza, a nome della superiora provinciale, suor Stefania Bandiera, è stata suor Chiara Ceron, della piccola comunità francescana di Paese, mentre le immagini delle defunte venivano proiettate sulla parete a fianco del presbiterio. “Vogliamo farvi partecipi della grande prova che ci ha colpito, un’esperienza che nel dolore ci fa meditare e crescere nella fede. Con l’arrivo della pandemia siamo state tutte contagiate, fuorché la più anziana ed è stato necessario chiudere subito i battenti del convento”, così la religiosa di Paese. Ha poi proseguito affermando che è stato un periodo duro e sconcertante, per l’impossibilità di avere personale sanitario per la cura delle ammalate, chiuse nelle camere senza poter comunicare con le consorelle, senza preghiera comunitaria, senza presenza in refettorio, senza relazioni. “Sono stati mesi di travaglio e purtroppo tante sorelle non ce l’hanno fatta: sono andate in paradiso 17 suore, una dopo l’altra, a volte due al giorno. Molto triste è stato veder partire le bare verso il cimitero dopo una semplice benedizione”, ha proseguito la direttrice della scuola materna di Paese. La drammatica cronologia è proseguita con il toccante elenco delle religiose decedute, mentre l’assemblea ascoltava incredula e addolorata.
Verso la comunità di Gemona non sono certo mancati i gesti di vicinanza, a cominciare dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, già vescovo di Treviso, quindi dalla parrocchia di Gemona e dai frati francescani del vicino santuario, ma tutta la popolazione locale si è stretta idealmente alle francescane. Che ora vedono la situazione in via di miglioramento, anche se il Covid-19 ha lasciato uno strascico di debilitazione fisica e un dissesto economico dovuto alle spese per i funerali. Consapevole di ciò, la parrocchia di Paese, memore che le francescane fanno parte della propria comunità da ben 106 anni, ha promosso una raccolta di fondi per sopperire, almeno in parte, a questo disagio.