Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Domenico Severin, da Paese un organista di fama mondiale
Il maestro – che mantiene casa a Paese ritornandovi ogni estate – è considerato uno dei massimi organisti a livello planetario ed è organista titolare della cattedrale St. Etienne di Meaux.
Ci sono personaggi di rilievo internazionale che sono più popolari all’estero che in patria. Tra questi Domenico Severin, di Paese, classe 1967, concertista di fama mondiale, che risiede in Francia dal 1994, ossia da quando, finiti gli studi, trovò impiego come organista nell’Île de France. Poco dopo, a un corso di perfezionamento in Svizzera conobbe la musicista francese Hélène Le Cointre, con la quale convolò a nozze. Dalla coppia sono nati tre figli, che stanno calcando le orme dei genitori. Dal 2005, Severin, è organista titolare della cattedrale St. Etienne di Meaux, una ridente città di 54.000 abitanti sulla Marna, alle porte di Parigi. Incarico che ottenne in seguito a un concorso in cui ha sbaragliato una schiera di concorrenti. E’ stato questo il trampolino di lancio per un successo che lo sta portando in giro per il mondo, essendo anche direttore artistico e promotore egli stesso di importanti eventi musicali.
Com’è nata la passione per l’organo
L’organo è lo strumento che imita tutti gli altri strumenti, per cui occorre acquisire una straordinaria conoscenza musicale per diventare bravi esecutori e compositori. E’ il congegno che sprigiona lodi a Dio in decine di migliaia di chiese.
All’organista paesano, il germe per la musica fu instillato in famiglia, essendo il fratello Bruno tenore del coro la Fenice di Venezia, ma ancor prima il nonno Domenico “Searìn” – di una diramata casata che figura a Paese fin dal 1580 – era corista della parrocchiale di San Martino. Il nipote Domenico ne ha quindi raccolto il testimone, onorando la tradizione grazie anche ai genitori, Abramo e Anna Pozzobon, che intuendone la predisposizione, lo hanno posto sulla giusta via. Fu così che a sei anni iniziò a studiare pianoforte e a nove già suonava l’organo in chiesa alle messe dei giovani. A otto studiava violino al Conservatorio di Castelfranco Veneto senza però disdegnare il pianoforte e l’organo. Passò poi al Benedetto Marcello di Venezia, diplomandosi a 23 anni sotto la guida del m° De Pieri. Da allora Domenico Severin ha messo le ali e la musica è diventata la sua vita, una passione portata avanti con religiosa sensibilità e semplicità d’animo.
Una fama mondiale
La notorietà gli ha procurato inviti da ogni continente, che lo hanno portato a esibirsi in innumerevoli festival e concerti organistici in Europa, Asia e negli Usa, ma anche in Cina, Hong-Kong, Sudafrica e Cuba, in cattedrali quali Notre Dame di Parigi, St. Paul di Londra, e quelle di Lussemburgo, Mosca, Messina, L’Avana, Washington, New York, San Paolo entro le Mura in Roma, ecc. Il personaggio è famoso soprattutto in tante città della Russia, dove non si contano più le tournée, da sud a nord, dagli Urali alla Siberia, osannato dal pubblico che ha riempito le chiese e le sale per andarlo ad ascoltare; concerti finiti sempre con lunghe standing ovation. Ma la sorpresa più emozionante l’ha vissuta in Cina, quando alla Beijing Concert Hall di Pechino, il coro del teatro dell’Opera, per omaggiare l’organista italiano, ha cantato “Signore delle Cime” di Bepi De Marzi, assai noto anche tra i cinesi, e poi altri canti in italiano. “Fuori dell’Europa si nota che la gente apprezza particolarmente i concerti d’organo - rivela il musicista -. Accorrono soprattutto tanti giovani, e ciò è meraviglioso”.
Un vasto repertorio musicale
Il maestro Domenico Severin – che mantiene casa a Paese ritornandovi ogni estate – è considerato uno dei massimi organisti a livello planetario. La scorsa estate si è esibito con moglie e due figli nella chiesa di Quinto e nel 2019 a Fossalta di Piave. Il suo repertorio copre sette secoli di musica per organo, dalle prime opere agli autori contemporanei, con una particolare attenzione per la scuola italiana del Novecento, fino a Morricone. Con il suo straordinario talento ha inciso decine di cd musicali, pubblicati da varie case discografiche, di cui uno, nel 2009, con opere di Mozart, suonate a quattro mani con la moglie Hélène sulle tastiere dell’organo di San Bartolomeo Urbano in Treviso, strumento costruito dalla casa organaria Saverio Girotto, concittadino di Paese. L’ultima registrazione, a Guadalupa (Antille francesi), nella cattedrale di Basse Terre, in un duetto con Roselyne Quémin, sassofonista della Martinica. Il cd uscirà in primavera (“Orgue en Caraibes”) e altri due seguiranno, dato che il Covid-19 non permette uscite concertistiche. Pure la moglie è organista, titolare della chiesa di St. Geneviève di Asnières-sur-Seine, nell’area urbana di Parigi, nonché professoressa di Educazione musicale, licenza ottenuta alla Sorbonne, la prestigiosa università locale.
Nel nutrito repertorio, Severin interpreta in concerto alcune grandi trascrizioni di opere orchestrali curandone personalmente la versione organistica. Con l’editrice “Euganea” di Padova, ha pubblicato anche un libro sull’Arte della registrazione organistica dal 1600 alla fine del XIX secolo.
Artisti come Domenico Severin non fanno soltanto onore al loro Paese, sono soprattutto messaggeri della bellezza, della cultura e del genio italiani.