martedì, 17 settembre 2024
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Cornuda sostiene l'Etiopia in emergenza

La comunità cristiana ha raccolto la richiesta di aiuto proveniente dal Paese africano colpito non solo dal Covid, ma anche dalla devastazione delle cavallette e da una guerra civile nel Tigrai. La raccolta fondi per una scuola

Recentemente la comunità cristiana di Cornuda ha con generosità e disponibilità promosso una significativa iniziativa a favore del prossimo in difficoltà e bisognoso d’aiuto. Difatti la parrocchia, in collaborazione con Acli, Caritas, Gruppo Agesci di Cornuda, associazione volontariato San Martino, Gruppo missionario e associazione “Un ponte verso”, ha organizzato nei mesi di ottobre e novembre una raccolta di fondi per sostenere fraternamente la comunità cattolica etiope.

“Dal nord dell’Etiopia ci è giunta una richiesta di aiuto da parte del Vescovo di Adigrat – ci hanno detto i promotori del progetto -, negli anni scorsi più volte ospite da noi a Cornuda e legato alla nostra comunità con il progetto delle adozioni a distanza. Purtroppo, l’Etiopia, è un Paese colpito non solo dal Covid-19, ma anche dalla devastazione delle cavallette che ha praticamente distrutto ogni raccolto”. “Noi tutti ogni giorno siamo preoccupati – aveva scritto ai cornudesi mons. Abune Tesfaselassie Medhin, vescovo cattolico di Adigrat – e cerchiamo di gestire l’impatto diretto e indiretto del coronavirus. Dopo il blocco totale delle attività, ora le chiese e le scuole aprono con i dispositivi di protezione individuale e noi stiamo cercando di farlo per tutte le nostre 53 scuole. Cari amici, è strano in questo momento chiedere aiuto finanziario quando tutti sono economicamente colpiti dalla pandemia. Abbiamo però il problema di fornire attrezzature tecnologiche e informatiche per la didattica a distanza sia a favore del Seminario Maggiore sia per le attività di studio e di ricerca dei futuri sacerdoti, ma anche dei catechisti e dei laici”.

“Tuttavia, non appena era partita la raccolta fondi – mettono in luce gli animatori dell’iniziativa - si è verificata l’invasione del Tigrai da parte del governo centrale etiope e quindi è scoppiata la guerra. Nel frattempo, in parrocchia, abbiamo incontrato padre Thomas, del collegio etiopico (a Roma per studi), docente del Seminario di Adigrat, che ci ha raccontato la drammatica situazione in cui si trovava il suo Paese e questa testimonianza ha toccato il cuore della gente. Così, grazie alla generosità di singole persone e di associazioni, sono stati raccolti oltre 10.000 euro, una cifra superiore a quella richiesta, che potrà servire quindi per le emergenze che dovrà affrontare l’eparchia (Adigrat è una chiesa cattolica etiope suffraganea dell’arcieparchia di Addis Abeba, ndr) a causa del conflitto”.

“Si è trattato di un bell’esempio di solidarietà e di amore per i fratelli e le sorelle più sfortunate. Ma noi non ci fermiamo e con l’associazione San Martino/Caritas parrocchiale – spiegano coloro che si sono attivati per aiutare la comunità etiope di Adigrat - siamo pronti a continuare a sostenere ulteriormente la comunità cristiana etiope e a raccogliere qualche altro fondo a supporto di una piccola scuola primaria, gestita dalla chiesa cattolica locale, che si trova ad Aiga, un villaggio a 3000 metri sull’altipiano ai confini con l’Eritrea”.

Chi desidera effettuare una erogazione liberale, per aiutare queste popolazioni colpite dalla catastrofe delle cavallette e dalla povertà accentuata dalla guerra, e usufruire al tempo stesso della relativa deducibilità nella denuncia dei redditi, può fare un bonifico sul seguente Iban intestato all’Associazione di volontariato san Martino IT 64 M 03069 61669 1000 0000 1353 (Progetto Etiopia).

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