Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A Castelfranco la presentazione del nuovo libro sull'opera di Piazza
Lunedì 17 aprile alle 17.30 è previsto un incontro dedicato al volume e all'opera dell'artista. Interverranno anche Eugenio Manzato, don Stefano Chioatto, e Matteo Melchiorre
Un nuovo contributo che apre squarci importanti e curiosi, talvolta inediti, sulla storia civile e religiosa castellana, illuminando l’opera del pittore Paolo Piazza e il patrimonio artistico e culturale della città, in parte sommerso dalla polvere del tempo ma non del tutto cancellato. E’ questo che si propone di essere la recente publicazione “Una pala e un pittore ritrovati. Paolo Piazza a Castelfranco Veneto e in Europa”, a cura di Paolo Asolan, Paolo Spolaore e Giorgio Tagliaferro; verrà presentata dai tre autori lunedì 17 aprile in teatro Accademico alle ore 17.30 in un evento cui interverranno anche Eugenio Manzato, già direttore dei Musei civici di Treviso, don Stefano Chioatto, direttore dell’archivio storico diocesano e Matteo Melchiorre, direttore del Museo casa Giorgione.
“La collocazione all’interno della chiesa di San Giacomo della grandiosa pala di Piazza, alias fra’ Cosmo da Castelfranco, dal titolo Incoronazione della Vergine ha rappresentato un intervento significativo (realizzato nel 2019, successivamente alle celebrazioni dell’ottavo centenario dell’ospitale e chiesa di San Giacomo nel 2017, ndr) - scrive introducendo il volume mons. Adriano Cevolotto all’epoca vicario generale della nostra diocesi, oggi vescovo di Piacenza -: il progetto intendeva offrire alla comunità la possibilità di godere delle opere d’arte che appartengono alla sua storia civile e cristiana, per favorire anche il recupero della memoria civica cittadina”.
“Chiesa, ospitale di San Giacomo e annesso convento dei Serviti restano oggi isolati testimoni di un passato in cui fede, arte e carità si sono alimentate e integrate a vicenda - gli fa eco Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco - in un’ampia rete di luoghi di culto e di assistenza, dal convento di sant’Antonio abate dei francescani minori conventuali, in Borgo Pieve, a quello di San Francesco dei francescani riformati, in Borgo Treviso, del Redentore delle “Clarisse” in via Cazzaro, della Beata Vergine dei Cappuccini nell’area dell’attuale casa di riposo”.
La pubblicazione, di fatto, nasce a latere del convegno scientifico organizzato il 30 maggio 2019, per celebrare la collocazione della pala del Piazza nella controfacciata della chiesa, è da qui che si apre un percorso di conoscenza non solo della singola opera, ma anche del contesto sociale e culturale che l’ha generata e, più ampiamente, sull’intero lavoro di Paolo Piazza molto conosciuto nelle corti europee e meno nella sua città natale.
“L’incoronazione della Vergine - riflette don Paolo Marconato parroco di Santa Maria della Pieve - sposta l’attenzione da questo nostro tempo e da questa nostra terra alla quale siamo giustamente aggrappati, alla meta verso la quale siamo tuti incamminati”.
La grandiosa pala del cinquecento sembra dunque concludere, con l’arrivo a San Giacomo, un secolare viaggio all’interno della rete conventuale e culturale cittadina. “La riscoperta di questo artista è notevole - spiega Paolo Spolaore, tra gli autori del libro -. Non un cappuccino pittore che operava solo a servizio dei conventi del suo Ordine, ma un pittore veneziano di buona scuola, superiore al più noto Damini”.