Di per sé, l’idea di una “conversione missionaria” della parrocchia non è una novità, perché essa agita...
Dazi: l’economia veneta preoccupata per le minacce americane
Il mondo tutto è in attesa di sapere quali saranno i passi dell’amministrazione Trump in materia economica. Alcune indicazioni ci sono già state, con i decreti firmati già il primo giorno: dazi per Messico e Canada e minaccia di nuovi dazi all’Unione europea. “Qui in Europa dobbiamo prepararci e sapere come rispondere”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, a margine del Forum economico mondiale di Davos. Ma quanto potrebbero incidere sull’economia veneta? I calcoli li ha fatti Confindustria Veneto est. Gli Stati Uniti sono il terzo mercato di sbocco per il Veneto, valgono il 9,3% delle esportazioni regionali complessive, circa 7,6 miliardi di euro nel 2023, sono 5,4 miliardi nei primi nove mesi del 2024 (-4,8% rispetto all’anno prima), con una quota sul totale nazionale pari al 11,2%, quarta regione esportatrice verso gli Usa. E in settori chiave della manifattura - come macchinari e apparecchi, prodotti in metallo, agroalimentare, tessile abbigliamento - il peso della domanda americana sul surplus regionale (6,2 miliardi su 20,5 complessivi) è ancora più strategico. Un’interconnessione, cresciuta in valore dell’export del +35% dal 2019, oggi alle prese con l’incognita dazi, in una fase di preoccupante debolezza economica delle storiche e principali controparti economiche del Veneto, Germania e Francia in primis.
Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, non nega la propria preoccupazione: “Le imprese italiane che hanno investito e potenziato l’export verso gli Usa stanno già tremando e tra le regioni più esposte figura proprio il Veneto, per il quale gli Stati Uniti rappresentano il terzo Paese di riferimento con il 9,1% del totale. Nel caso di introduzione di dazi, è chiaro che pagherebbero le conseguenze anche le imprese venete, soprattutto quelle manifatturiere, che già stanno soffrendo un mercato globale e una situazione geopolitica molto complessi – afferma il presidente Boschetto -. Sono principalmente le piccole e medie imprese, anche artigiane, che hanno una maggiore incidenza sull’export verso gli Usa, soprattutto nei settori degli alimentari, della moda, del legno e dei metalli, oltre a gioielleria e occhialeria, che nel 2024 hanno mostrato performance in crescita media del 3,9%. Sarebbe un brutto contraccolpo la strategia di Trump, che il Governo e istituzioni dovranno bilanciare con azioni a sostegno delle nostre imprese. Ora, però, deve entrare in gioco l’Europa, non può essere un singolo Stato a contrastare queste dinamiche di commercio internazionale”.