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Festival biblico, un bosco da coltivare

E’ certamente l’evento che nei giorni scorsi più ha fatto parlare del Festival biblico. “Il bosco che ancora non c’è” ha preso forma in piazza Duomo nella giornata di venerdì 5 maggio, per essere visibile in tutta la sua bellezza sabato e domenica, giorni conclusivi del Festival.

E’ certamente l’evento che nei giorni scorsi più ha fatto parlare del Festival biblico. “Il bosco che ancora non c’è” ha preso forma in piazza Duomo nella giornata di venerdì 5 maggio, per essere visibile in tutta la sua bellezza sabato e domenica, giorni conclusivi del Festival. E’ stato ammirato da qualche migliaio di persone col sole, in pieno giorno, ma anche a tarda sera, con le luci della notte trevigiana, spingendo le persone a fermarsi, a chiedere, ad ascoltare la lettura in ebraico della Genesi, a interrogarsi su cosa fare personalmente per coltivare e custodire questo mondo che ci è affidato. E le molte prenotazioni e la coda paziente di domenica sera, per portare a casa una delle 1.300 piante forestali che il Festival ha donato, assomigliano davvero a una risposta corale, a una presa di coscienza e di responsabilità. Non tutti hanno potuto avere una pianta, ma alcuni si sono informati per acquistarne nei vivai.

L’installazione temporanea è nata da un dialogo e da una collaborazione tra il Festival Biblico e la Fondazione Benetton Studi Ricerche, realizzata da Luigi Latini, direttore della Fondazione, e da Luca Zilio, l’architetto che ha curato gli aspetti tecnici ed esecutivi della proposta. Il bosco è stato realizzato con la collaborazione di Comune e Provincia di Treviso, di Campagna Amica, dell’Istituto superiore di Scienze religiose Giovanni Paolo I, e il contributo di Camera di Commercio Treviso – Belluno | Dolomiti e Coldiretti Treviso.

A fare un primo bilancio di questa edizione è don Michele Marcato, referente del Festival per l’edizione trevigiana. “Siamo contenti, è stata una buona edizione - dice -, la migliore finora rispetto alla visibilità, ma anche al coinvolgimento e alla collaborazione con tanti soggetti diversi, del mondo ecclesiale, della cultura, dell’economia. Tra gli eventi di successo, gli appuntamenti con l’arte, le passeggiate in città, i laboratori, gli incontri più prettamente biblici, la cena di condivisione alla Casa della carità, e poi l’iniziativa di “Economy of Francesco” con 200 adolescenti a parlare di economia, e lo spettacolo “Love love love” con i bravissimi ragazzi dell’associazione Fattibillimo e la Magical mystery orchestra”.

Il Festival trevigiano si “conclude” ufficialmente con l’esecuzione dell’oratorio di Haydn “Die Schopfung” domenica 28 maggio alle 18.30 nel tempio di San Nicolò. Ma in questi giorni il Festival è nella diocesi di Vittorio Veneto (fino a domenica 14), mentre un’occasione per approfondire i temi proposti al Festival sarà la Settimana biblica, in programma al Centro Chiavacci di Crespano dal 16 al 20 agosto su “Ed ecco era cosa molto buona” - Genesi 1,11. (A.C.)

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