Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Covid, al Lazzaretto nuovo di Venezia “La pandemia vista con gli occhi della storia” tra passato, presente e futuro
Si è tenuto oggi nella storica isola veneziana un incontro dal significativo titolo “La pandemia vista con gli occhi della storia, viaggio della sanità pubblica nei tempi e nei luoghi delle pandemie”, nella quale si è discusso di misure di sanità pubblica nella storia, di come sostenere la comunità civile durante una pandemia e molto altro
L’isola del Lazzaretto Nuovo di Venezia potrebbe diventare sede della mostra-museo che, con i disegni che i bambini inviavano al presidente Zaia durante le dirette facebook nei lunghi momenti bui della pandemia e con altre testimonianze di più di due anni che hanno sconvolto la vita della gente, dei sanitari, degli scienziati, di tutti gli addetti ai lavori, pressochè trovatisi ad affrontare improvvisamente un nemico aggressivo, pericoloso e, soprattutto sconosciuto.
Una sorta di anteprima, con dei box che esponevano i disegni dei bimbi, e che resteranno intanto in mostra per un anno, si è avuta oggi nella storica isola veneziana dove si è tenuto un incontro dal significativo titolo “La pandemia vista con gli occhi della storia, viaggio della sanità pubblica nei tempi e nei luoghi delle pandemie”, presenti autorità istituzionali, come l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin e l’assessore comunale di Venezia Simone Veneturini e scienziati del calibro del presidente dell’Istituto Superiore di sanità Silvio Brusaferro, del presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù, della direttrice dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie Antonia Ricci, di Giovanni Rezza, già direttore generale della prevenzione del Ministero della salute, del direttore generale della sanità veneta Massimo Annicchiarico, della responsabile della Direzione prevenzione, Francesca Russo.
La mattinata si è dipanata in un interessante parallelismo tra la peste di Venezia che nel 1423 spinse il senato della Repubblica di Venezia a istituire per la prima volta al mondo un “ospitale” per l’isolamento dei malati di peste (Lazzaretto Vecchio), il Lazzaretto Nuovo, istituito nel 1468 per fungere da quarantena per le navi, e tutto quanto è stato fatto per fronteggiare la pandemia di Covid-19, la più grande dei tempi moderni. 600 anni di storia hanno offerto spunti di riflessione e dimostrato la continuità delle misure di sanità pubblica e l’importanza della Prevenzione.
Si è quindi discusso di misure di sanità pubblica nella storia con il direttore del Polo culturale e museale della Scuola grande di San Marco Mario Po e l’ex direttore generale della prevenzione del Ministero della salute Giovanni Rezza; di come sostenere la comunità civile durante una pandemia con il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e la direttrice della Prevenzione regionale Francesca Russo. Addentrandosi sul piano scientifico, il presidente dell’Aifa Giogio Palù e la direttrice dell’Izs Antonia Ricci hanno illustrato e confrontato la realtà variegata e complessa degli agenti patogeni. Dal punto di vista tecnico regionale, il direttore generale Massimo Annicchiarico ha illustrato l’aggiornatissimi piano pandemico della Regione del Veneto, il cui scopo principale è di aggiornare periodicamente le azioni da mettere in atto alla luce della necessità di non abbassare mai la guardia.
Ha concluso i lavori l’assessore Lanzarin, secondo la quale, “La mostra Andrà tutto bene (da lei inaugurata ndr) ha voluto rappresentare un modo per ringraziare tutti i bambini e i ragazzi che hanno dialogato con la Regione in un momento di fortissima paura e difficoltà. Hanno trovato forza e coraggio nell’osservare i comportamenti corretti, seguendo le regole imposte, rinunciando a ciò che fino ad un attimo prima era dato per scontato. Allo stesso tempo il desiderio è quello che questo percorso aiuti tutta la popolazione, soprattutto quella futura, a far tesoro di quanto espresso dai disegni dei bambini: il senso di comunità e l’importanza di essere ognuno protagonista del proprio tempo, di poter attraverso i propri comportamenti e le proprie scelte fare qualcosa di buono non solo per se stessi ma per l’intera comunità”.