Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Trecentomila anziani soli in Veneto. Lo Spi Cgil lancia l’allarme
Si chiama solitudine e per tanti anziani rappresenta uno dei problemi più rilevanti della propria quotidianità, soprattutto in estate, quando i familiari sono in vacanza, i negozi di vicinato chiudono, i servizi si riducono e le truffe si infittiscono. Secondo un’indagine dello Spi Cgil del Veneto - che ha analizzato i dati Istat relativi alla popolazione over 75 (quella più fragile e in molti casi non autosufficiente) - quasi metà degli ultra 75enni vive presumibilmente da solo, o accudito da una assistente familiare, perché nubile o celibe, divorziato o, più di frequente, vedovo.
Stiamo parlando di quasi 300 mila persone che, soprattutto in queste settimane, rischiano di perdere i propri punti di riferimento, sia nelle città, che si vuotano, sia nelle zone più isolate dove la solitudine è ancora più marcata durante tutto l’anno.
“D’estate - commenta Nicoletta Biancardi, segretaria generale del sindacato dei pensionati del Veneto -, e durante certe festività, come il Natale, per molti nostri anziani l’isolamento e il senso di solitudine aumentano ed è per questo che in questi periodi le Amministrazioni comunali devono aumentare la soglia dell’attenzione verso i soggetti più fragili. Per alcuni anziani diventa impossibile andare a fare la spesa, perché il negozio sotto casa è chiuso. Può essere un’impresa anche recuperare i medicinali, per questo riteniamo necessario prevedere servizi a domicilio, ma anche trasporti dedicati a chi non può muoversi in macchina o con altri mezzi. Come abbiamo fatto anche negli anni passati – continua Biancardi – stimoliamo una sorveglianza di vicinato, invitando le persone più giovani a relazionarsi con gli anziani soli che abitano nello stesso condominio o nella stessa via. Poi, c’è la questione delle truffe, che possono andare dalla firma di un contratto non richiesto al vero e proprio raggiro, come quello del finto abbraccio o del finto incidente, tramite il quale i truffatori rubano soldi e gioielli ai soggetti più indifesi. Queste situazioni sono in netta crescita e colpiscono in particolare gli anziani e le anziane sole, soprattutto d’estate e durante le festività. Di solitudine, ricordiamoci, si può morire. Ed è terribile sentire dalle cronache dei giornali che alcune persone anziane muoiono sole e dimenticate da tutti, e che ci si accorge del loro decesso solo dopo giorni se non settimane”.
Lo Spi Cgil del Veneto ha elaborato, provincia per provincia, i numeri degli ultra 75enni che vivono potenzialmente soli. La fetta più grande è composta dalle vedove, che sono oltre 240 mila, contro i circa 40 mila vedovi. Gli anziani celibi sono più di 16 mila e 500 mentre le nubili superano quota 22 mila e 700. Numeri inferiori per i divorziati, circa 5 mila e 200, e per le divorziate, poco più di 8 mila. Di fatto, un quarto degli ultra 75enni maschi è solo mentre per le donne, che sono più numerose, la percentuale si impenna al 65%.
A livello provinciale, le percentuali più alte di anziani soli vivono nei due territori che contemplano anche le pensioni più povere: Belluno - dove il 67,5% delle ultra 75enni e il 28% degli over 75 maschi è celibe/nubile, divorziato o vedovo – e Rovigo, con la stessa percentuale di anziane sole e il 26% di uomini. Le province di Treviso (24% degli uomini e 64% delle donne, in totale il 47% degli over 75) e di Padova (che ha pressoché gli stessi numeri percentuali), invece, registrano i numeri meno elevati. Venezia ha il 25% di donne over 75 sole, il 65% degli uomini, e in totale il 48% della popolazione anziana che vive da sola.
In tale contesto, conclude Biancardi, “lo Spi Cgil del Veneto continua a promuovere i progetti dell’invecchiamento attivo per i quali è necessaria una capillare programmazione, anche con la Regione del Veneto, e lo stanziamento di risorse, senza le quali diventa difficile portare avanti le politiche e le iniziative dedicate a quello che la stessa Oms definisce come quel processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano”.