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Rad, cresce la rete per l'accoglienza diffusa dei rifugiati
Da oltre un anno a Treviso è attiva la Rete che si occupa della prima accoglienza di richiedenti asilo arrivati nel nostro territorio. L'associazione si propone ora di assumere anche un ruolo culturale promuovendo la conoscenza dell'altro e la relazione

Rad è un'associazione che riunisce nove realtà trevigiane che hanno deciso di mettersi in rete per proporre un diverso modello di accoglienza che si basa sulla distribuzione delle persone che richiedono protezione internazionale su tutto il territorio provinciale per favorirne l'integrazione.
Ad oggi l'associazione si occupa di 451 persone che sono state accolte in 34 comuni della Marca attraverso strutture in grado di ospitare piccole comunità che vanno dalle 3 alle 20 persone al massimo.
Lo scopo è quello di favorire una maggiore integrazione degli individui che grazie al numero ridotto possono, oltre a frequentare i corsi di lingua italiana, partecipare attivamente alla vita della comunità, come volontari per progetti istituzionali o organizzati dalle parrocchie e dalle associazioni locali; oppure svolgere lavori socialmente utili. Il tutto avviene in un ambiente protetto, ma anche a stretto contatto con i cittadini italiani, per favorire la conoscenza reciproca e l'inserimento dei cittadini stranieri nella comunità. .
La rete è costituita da Caritas Tarvisina, consorzio Restituire, consorzio Intesa, le cooperative La Esse, Una casa per l'uomo, e Alternativa Ambiente in collaborazione con Caritas di Vittorio Veneto, le discepole del Vangelo e la casa religiosa Domus Nostra.
Si tratta di soggetti diversi che mantengono le proprie funzioni e il proprio lavoro individuale, ma che hanno deciso di mettersi in rete condividendo una serie di principi, valori e l'obiettivo comune di un'accoglienza che sia realmente tale. Rad rimane aperta ad altre realtà, che tuttavia per aderire dovranno condividerne principi e obiettivi.
Oltre al lavoro di accoglienza l'associazione vuole perseguire un ruolo di promozione culturale. A questo scopo allaccia relazioni con le istituzioni e con altri soggetti che si occupano di accoglienza e integrazione dei migranti.
In questo contesto si inserisce “Invisibili” lo spettacolo di e con Mohamed Ba che andrà in scena martedì 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, in piazza santa Maria dei Battuti a Treviso. L'evento è realizzato infatti in collaborazione con Ritmi e danze dal mondo e con il patrocinio del comune di Treviso.
“Il patrocinio del Comune – ha commentato l'assessore alle politiche per l'immigrazione Anna Caterina Cabino – non è solo un atto formale, ma un modo per sostenere il progetto mettendoci la faccia. Perché passi il messaggio che anche le istituzioni sono fatte di persone. Solo l'accoglienza diffusa infatti permette di elaborare percorsi di integrazione ed è l'unico modo di accogliere chi fugge da guerre, fame e paura con rispetto e dignità”
Ad oggi Rad si sta inoltre interrogando sulla possibilità di ampliare il proprio lavoro alla seconda accoglienza, visto che alcuni dei soggetti coinvolti nella rete già si occupano di questo attraverso le iniziative private, come “Rifugiato a casa mia” di Caritas o istituzionali come lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).