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San Donà non dimentica a 50 anni di distanza la tragica morte del piccolo Mario Rorato

Si trattò Fu davvero uno shock per la tranquilla comunità. Il giorno del funerale, letteralmente tutta la città era presente alle esequie.

20/03/2020

Nonostante in questi giorni la vita sociale delle nostre città sia congelata, non può certo passare senza ricordo il cinquantesimo anniversario della tragica morte di Mario Rorato, avvenuta 50 anni fa a San Donà di Piave, domenica 15 marzo 1970.

Mario Rorato era un bambino di nove anni come tanti: frequentava l’Ads (Associazione Domenico Savio), faceva il chierichetto e spesso e volentieri passava del tempo all’oratorio Don Bosco. Quella domenica mattina di fine inverno, però, le cose andarono diversamente dal solito: se lo ricorda bene anche Bepi Arvoti, storico collaboratore salesiano. “Mario fu avvicinato e circuito da un giovane di Mestre, Antonio Pastress, che offrendogli un gelato al bar di Battistin si conquistò la sua fiducia. Nel pomeriggio i due entrarono insieme al cinema dell’oratorio dall’ingresso secondario, quello per i ragazzi con l’abbonamento ridotto. Ricordo ancora il film che si proiettava quel giorno: un film di Stanlio e Ollio, ma tutti avevano a portata di mano la radiolina per ascoltare «Tutto il calcio, minuto per minuto», Mario compreso. Finita la proiezione, amici e non solo chiesero a Mario di restare ancora un po’ dentro l’oratorio ma lui, molto risoluto, disse che era con un amico e doveva proprio andare. Nessuno insistette. La sera, quando fu chiaro che era scomparso, in molti si attivarono per cercarlo. Ma fu tutto inutile: Mario venne trovato strangolato il giorno dopo in golena, che all’epoca non era un parco, bensì un luogo di rovi e sterpaglie”.

Fu davvero uno shock per la tranquilla comunità. Il giorno del funerale, letteralmente tutta la città era presente alle esequie. Quello stesso giorno Pastress venne arrestato. “Dalle carte processuali, pare che Mario avesse preferito morire, piuttosto che subire ulteriori sevizie. Per me è un santo” - conclude Arvoti. La città ogni 15 marzo (foto di repertorio) lo ricorda con una cerimonia al parco Fluviale, dove è posta una lapide in suo ricordo. 

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